Avance al party per soli uomini

Due reporter si fingono hostess: palpeggiamenti e proposte

Avance al party per soli uomini

Londra

Prendete 360 importanti esponenti dell'economia e della politica inglesi, riuniteli nel nome di una nobile causa quale la raccolta fondi per un famoso ospedale per bambini, fateli partecipare a un evento esclusivo, men only - per soli uomini. Andrebbe, forse, tutto bene se alla miscela non aggiungeste 150 hostess pagate per allietare la serata e fra queste non ci fossero due giornaliste del Financial Times, sotto copertura. Risultato: l'ennesimo terremoto politico scoppiato a Londra, dove evidentemente non è bastato il caso di Damian Green, vice di Theresa May dimessosi a dicembre scorso a seguito di accuse di comportamenti sessuali non appropriati verso una sua collaboratrice, per far sì che gli uomini di potere cambiassero atteggiamento verso le donne.

Il club in questione è il Presidents Club, riunitosi giovedì scorso al Rochester Hotel di Londra. Nella sua storia ha raccolto fondi per oltre 20 milioni di sterline in più di 30 anni di eventi. Due nella sola serata di giovedì, dove tra le altre cose erano offerti all'asta un pranzo con il ministro degli esteri Boris Johnson e un tè pomeridiano con il governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney. Nobili intenti, spazzati via dal comportamento tutt'altro che da gentlemen di molti dei presenti. Le donne, «alte, snelle e carine», si sono dovute presentare con succinti vestiti neri, biancheria intima anch'essa nera e tacchi alti. Sono state truccate sul posto prima di entrare in sala, con un bicchiere di champagne in mano, sfilare davanti all'alta società londinese e prendere posto nei tavoli loro assegnati per allietare la serata dei donatori. Molte ragazze, secondo quanto riportato dal Financial Times, sono state oggetto di molestie, palpeggiamenti, comportamenti sessualmente inappropriati, proposte di proseguire la serata in camera da letto. Il pezzo di giornalismo d'inchiesta realizzato dal quotidiano economico londinese non è stato casuale: già si sussurrava di ciò che avveniva in quelle serate che, nonostante il lodevole intento, sono sempre state inaccessibili alla stampa. E lo sconquasso politico non è tardato a deflagrare, ieri, dopo la pubblicazione del resoconto del Ft. David Meller, uno dei co-presidenti del club, si è dimesso dai suoi ruoli governativi fra cui quello di membro non esecutivo del ministero dell'educazione.

Ma, soprattutto, nel corso della seduta parlamentare di ieri è stata chiesta la testa anche di Nadhim Zahawi, sottosegretario allo stesso ministero dell'educazione. Theresa May tramite il suo portavoce si e' detta «a disagio».

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