Dal balcone di Palazzo Chigi alla discoteca Per i grillini al potere è sempre festa

Parlamentari e staff celebrano in un locale romano i sei mesi del loro governo

Repubblica
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Roma Ciò che va colto è il clima, anzi: il «cambiamento climatico». Il mal sottile che sta minando, tra risentimenti e sospetti, l'avvenire di un pianeta «alieno». Tira brutta aria, tra le 5 stelle, e sulla piattaforma Rousseau compare persino una virtuale buca delle delazioni per segnalare, è scritto, «in maniera tempestiva iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi del M5s». Già, ma quali? Forse quelli che si respiravano l'altra sera a un evento minore, la festa alla discoteca The factory club, zona stadio Olimpico. Occasione forse irripetibile per immortalare la fine di un anno che verrà ricordato come «formidabile». Festa dalla gestazione travagliata: mille dubbi per l'opportunità, nonostante la gran voglia di sfogare una pura e schietta felicità di esserci arrivati, nella «scatoletta di tonno» (senza averla aperta, come prometteva Beppe Grillo a proposito del Parlamento).

Dal balcone per la «storica» manovra alla Caporetto contro il nemico del Nord Europa, la differenza si percepisce a occhio nudo, anche tra i grillini più spaesati nella selva di decimali. Dal 2,4 al 2,04, lo «zero» stavolta conta e vale più d'uno: è la testimonianza che i sogni muoiono all'alba. Non così per la task force Grandi eventi del Movimento, mobilitata allo spasimo per la riuscita della festa, inizialmente riservata a parlamentari (più qualche stretto collaboratore), governo e il «capo» Luigi Di Maio. Rito identitario che alle 22 di martedì era però bello e che saltato. L'attentato di Strasburgo aveva smorzato gli animi e consigliato al vicepremier low profile, la trattativa sulla manovra e la trattoria con Conte e Salvini facevano il resto. Seguivano frenetiche consultazioni tra la notte di martedì e la mattina di mercoledì: Di Maio confermava il forfait, l'ufficio organizzazione disperato per il lavoro a vuoto e anticipo della prenotazione perduto. Gran mugugni di deputati e senatori paganti (40 euro l'ingresso singolo, 60 per parlamentare più portaborse). A ora di pranzo, l'insperato colpo di scena: facciamola lo stesso, la festa, apriamola a tutti coloro che in questi mesi hanno aiutato M5s in Parlamento. Con istruzioni e raccomandazioni via sms a essere prudenti assai, perché il nemico ci ascolta. «Visto il particolare momento che stiamo attraversando - l'attentato a Strasburgo, la trattativa per la manovra - è bene che per stasera si tenga un profilo basso, evitando di caricare materiale sui social che verrebbe inevitabilmente strumentalizzato contro di noi». Niente foto, niente esagerazioni. Festa da liceali, persino con l'angolo karaoke, musica anni '90, trenini danzanti con Sergio Battelli sempre in prima fila, deputate (in maggioranza) scosciatissime, tra i massimamente gongolanti Puglia e Grimaldi.

Non mancava, quasi al completo, la pattuglia dei sottosegretari e persino la ministra Trenta. Strusciamenti negli angoli più bui, due drink a testa (quelli «extra» 8 euro), cibo da «aperitivo rinforzato». E la consapevolezza, forse, che ci sono trenini che passano una sola volta nella vita.

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