"Basta con Israele". La sinistra chiede di rompere subito gli accordi militari

Mozione 5S, Avs e Pd, per una volta uniti. "Stop memorandum di collaborazione"

"Basta con Israele". La sinistra chiede di rompere subito gli accordi militari
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Basta accordi con Israele. La sinistra italiana si iscrive di fatto alla campagna di boicottaggio dello Stato ebraico e chiede di interrompere subito la collaborazione militare e di difesa con Gerusalemme - anche se il danno, in questo caso, pare più all'Italia che all'esercito israeliano.

Lo fa, l'opposizione, con una mozione depositata ieri, proprio nel giorno in cui Roma è stata teatro di due manifestazioni "pacifiste" e anti-occidentali. Diversi i toni, diverso lo spettacolo che si è visto in piazza, ma simili i bersagli della campagna: la Nato, il piano di riarmo dell'Ue, Israele. A quella più "civile" hanno partecipato 5 Stelle e Avs, e singoli esponenti del Pd, partito che non ha aderito in quanto tale, tirandosi indietro per le forti resistenze della minoranza riformista interna, contrarissima ad assumere una posizione ostile al "Rearm" della commissione europea.

L'opposizione, divisa un po' su tutto - dalla difesa europea alla guerra della Russia contro l'Ucraina - si ritrova insomma un'altra volta unita contro Israele, e questa volta Pd compreso. Il documento unitario è centrato soprattutto sull'intervento militare a Gaza, e mette tra partentesi il conflitto apertosi tra Israele e Iran.

La mozione è stata sottoscritta da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader del campo largo. "Noi non ci gireremo dall'altra parte, questo massacro non continuerà in nostro nome", dicono Pd, M5S e Avs. "Da una settimana ormai le ostilità tra Israele e Iran hanno catalizzato la preoccupazione dell'opinione pubblica mondiale" si legge nella nota dei partiti della sinistra, secondo i quali si sta "distogliendo l'attenzione sui crimini contro l'umanità in corso a Gaza e sui piani israeliani di annessione coloniale della Cisgiordania". Avs, M5S e Pd ricordano di avere "più volte sollecitato il governo Meloni" a "promuovere in sede europea la richiesta di sanzioni contro il Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale". "Non lasceremo che l'Italia venga macchiata dalla pavidità di Meloni e i suoi epigoni" dichiarano addirittura, facendo sapere di aver "depositato una mozione unitaria per chiedere la revoca del Memorandum d'intesa con il governo israeliano nel settore militare e della difesa, nonché la sospensione di qualsiasi forma di cooperazione militare con Israele". "Questo massacro non continuerà in nostro nome" proclamano.

Documento e nota contengono tutte le parole d'ordine consuete della narrazione "antisionista", che da due anni - ma si potrebbe dire da alcuni decenni - è egemone a sinistra. Il racconto, tutto ideologico, tende a vedere in Israele - quasi per definizione - l'artefice di un "massacro", di "un genocidio" di ispirazione "colonialista" e "imperialista". Neanche una ragione dalla sua parte. E neanche una manifestazione è stata dedicata al 7 ottobre o ad Hamas. Neanche un corteo, peraltro, si è celebrato contro l'aggressione russa in Ucraina. E ieri non si sono viste bandiere ucraine.

In questa radicata narrazione esiste solo Israele, attore di discriminazioni e oppressione. Ed esistono, gli oppressi, solo in quanto vittime di Israele.

Per la sinistra, dunque, l'Italia, per non essere "complice", dovrebbe tirarsi indietro, rompere l'amicizia con la democrazia israeliana e rinunciare alle migliori tecnologie a disposizione, ripiegando su altre. Il tutto mentre la cooperazione, economica e non solo, può tranquillamente proseguire con tutte le autocrazie e le dittature del pianeta.

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