Volto rilassato, sguardo aperto. La cautela dei movimenti e la profondità della voce nel ringraziare chi lo ha aiutato in un momento tanto cruciale. Silvio Berlusconi ieri è uscito, dopo undici giorni di ricovero, dall'ospedale San Raffaele. Poco prima di mezzogiorno si è presentato davanti al capannello di cronisti e fotografi che lo attendevano all'uscita per una sorta di conferenza stampa improvvisata. Al suo fianco il professor Alberto Zangrillo, la sua più severa e scrupolosa «guardia del corpo» durante il ricovero e l'isolamento ospedaliero.
Prima di fare ritorno a Villa San Martino ad Arcore, il presidente azzurro ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno sostenuto in questo periodo e il personale medico. Ma soprattutto ha voluto sintetizzare con la sua sensibilità il momento drammatico che stanno vivendo tutti coloro che sono costretti a «liberarsi» dalla carica virale del Covid.
«Grazie al cielo e alla professionalità dei medici ho superato quella che considero la prova più pericolosa della mia vita». Queste le sue prime parole. Completo blu, camicia azzurra e cravatta, accompagnata dall'immancabile spilla di Forza Italia, il leader azzurro è apparso in buona forma. Adesso completerà la sua convalescenza nella residenza di Arcore. In attesa del secondo tampone negativo che certificherà la sua completa uscita dal tunnel del coronavirus, Villa San Martina sarà blindata e preclusa ai visitatori abituali, come i suoi più stretti collaboratori e i coordinatori di Forza Italia. Il personale domestico, d'altronde, userà tutte le precauzioni previste dal protocollo Covid. E così anche la sua compagna, la parlamentare azzurra Marta Fascina, confinata (perché positiva) in un'altra ala della villa. Per sette giorni, dunque, raccontano fonti azzurre, il presidente non potrà incontrare nessuno. Niente processioni di parlamentari, amici e familiari. Solo telefonate. Avrà modo di concentrarsi sull'ultimo miglio della campagna elettorale per le regionali. Anche se gli impegni, soprattutto politici sono molti e di tutta rilevanza, adesso è comunque il momento di concentrarsi sulla cura e sulla guarigione più completa.
Dello stato di salute del presidente Berlusconi parla Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele, e direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dello stesso ospedale. «Il presidente Berlusconi è in perfetta forma - ha spiegato Clementi -, come hanno potuto constatare i cronisti presenti al San Raffaele Evidentemente l'infezione è stata tempestivamente diagnosticata e Zangrillo è stato veramente bravo. L'inizio di polmonite è stato rapidamente trattato e anche questo si è rivelato decisivo in un paziente che ha delle criticità per età e patologie pregresse».
E proprio a Clementi ha fatto riferimento Berlusconi nel suo breve discorso di commiato dal San Raffaele. «Il professor Clementi - ha ricordato il leader azzurro - ha studiato il mio tampone ed è rimasto sorpreso dall'entità della carica virale, la più alta delle decine di migliaia osservate al San Raffaele». «Fortunatamente - ha aggiunto il presidente Berlusconi che il prossimo 29 settembre compirà 84 anni - quando me lo hanno comunicato ero già nella fase di recupero da una polmonite bilaterale che mi rendeva tra i soggetti più a rischio. Posso dire con soddisfazione che anche questa volta me la sono scampata bella».
L'ex premier ha poi voluto ringraziare tutti quanti gli hanno dimostrato vicinanza in questo difficile periodo «a cominciare dal presidente Mattarella». Infine, dopo aver rinnovato l'appello alla massima responsabilità a tutti gli italiani, il leader di Forza Italia ha voluto indirizzare un messaggio ai tanti giovani che proprio ieri hanno ripreso ad andare a scuola. «Questa è una notizia positiva, un segno importante di ritorno alla normalità, ma è anche un passaggio delicatissimo. Per questo voglio rivolgere a tutti gli studenti un affettuoso in bocca al lupo per l'anno scolastico, ma anche un forte richiamo al rispetto rigoroso di comportamenti corretti e delle regole sanitarie. Fatelo per voi stessi, per i vostri amici, per i vostri insegnanti, per i vostri genitori e per i vostri nonni che potreste contagiare».
Adesso il sogno dei suoi sostenitori, come quello dei suoi alleati, è di averlo il prima possibile in campo per l'ultimo miglio di questa campagna elettorale.
Giorgia Meloni si attacca al calendario e già spera di poterlo avere al fianco nella chiusura della campagna elettorale il 18 a Firenze, mentre Antonio Tajani sottolinea la portata del suo discorso davanti ai cronisti. «Dalle sue parole - ha commentato il vicepresidente di Forza Italia - è emersa l'umanità di un uomo di Stato, un discorso molto toccante».
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