Berlusconi: "Via alle privatizzazioni per abbattere il debito"

Berlusconi e il piano per l'economia: "Tagli alla pressione fiscale". Sul candidato premier: "Lo indicherà Forza Italia"

Berlusconi: "Via alle privatizzazioni per abbattere il debito"

"Via alle privatizzazioni per abbattere il debito pubblico". Silvio Berlusconi ha le idee chiare e spiega il suo piano per sistemare i conti dello Stato: "L’esperienza insegna che debito pubblico e pressione fiscale crescono insieme, come hanno dimostrato i governi di sinistra in questi ultimi anni. L’unico modo per abbatterlo è un grande piano di privatizzazioni, per 5 punti percentuali circa, che insieme alla ripresa della crescita e all’avanzo primario nei conti pubblici determinato all’aumento del gettito, porterebbe ad un rapporto debito/Pil vicino al 100% in cinque anni, con la relativa riduzione della spesa per interessi", spiega al Corriere.

Al centro del programma del centrodestra resta però la flat tax e il taglio della pressione fiscale: "Abbiamo ben chiari i costi, ma prima vorrei chiarire una cosa. Tagliare le tasse, a regime, non è un costo, anzi è un modo per incrementare il gettito dello Stato. La storia dei Paesi che hanno applicato forti riduzioni delle aliquote fiscali dimostra esattamente questo. Lo fecero Kennedy e il suo successore Johnson negli anni ’60 e Reagan negli anni ’80 e in entrambi i casi l’erario americano aumentò le sue entrate del 30%. È possibile che al principio ci sarà una riduzione del gettito, e poiché non vogliamo andare in deficit, abbiamo previsto delle coperture. Le abbiamo individuate prima di tutto nella rimodulazione della confusa, parassitaria, clientelare, marea di sconti fiscali, e poi nell’emersione del sommerso favorita dalla semplificazione e dalla convenienza del nuovo sistema. Insomma, con la flat-tax potremo pagare meno anche perché pagheranno tutti".

Poi, in vista del voto del 4 marzo, mette nel mirino i grillini: "Sono due facce della stessa medaglia, sono espressioni della condivisibile delusione e del legittimo disgusto per questa politica, e per questi politici, di molti elettori. Però sono due scelte che invece di risolvere i problemi li aggravano. Dalla crisi italiana si esce affidando il timone del Paese a persone serie, dotate di rilevante esperienza e di un progetto credibile". Sul fronte delle alleanze e sul candidato premier il Cav non ha dubbia: sarà Forza Italia a indicare il nome. Infine l'Europa. Domani Berlusconi incontrerà Juncker.

Il ledaer di Forza Italia ha le idee chiare su come debba cambiare il rapporto tra Bruxelles e l'Italia: "L'Europa deve tornare ad essere quel grande spazio di libertà — basato sulle radici greco romane e giudaico cristiane — che era nei sogni dei padri fondatori. Di essere orgogliosa della sua identità liberale e non succube delle regole ottuse e della burocrazia pianificatrice che oggi sembrano guidare molte scelte".

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