Milano - Lo accolgono bandiere, applausi, l'inno di Forza Italia e gli slogan «Pensionati? All'attacco», «Berlusconi? Al governo». Lui fa battute e racconta barzellette. Alla vigilia del suo compleanno, arriva anche il coro: «Tanti auguri a te, tanti auguri a te». Un ritorno al passato al Teatro Manzoni di Milano che Berlusconi rilancia subito sul futuro: «Noi siamo di centrodestra. Senza Forza Italia non si governa, siamo la spina dorsale. Senza di noi nella coalizione sarebbero una destra-destra estremista, incapace di vincere e di governare. Il centrodestra vince solo se unito, plurale, liberale e cristiano».
Ricorda: «Siamo noi ad aver legittimato Lega e fascisti», «Forza Italia è un partito indispensabile per la libertà. Non siamo populisti, sovranisti, arroganti». Arriva la protesta degli alleati. Fratelli d'Italia replica: «Che tristezza, da Berlusconi parole fuori luogo». E Matteo Salvini: «Noi vogliamo includere il più possibile. Parlare di fascismo nel 2019 non ha più senso. Lo lasci fare al Pd, a Saviano e a Gad Lerner».
L'attacco di Berlusconi al sovranismo è deciso: «L'Europa nazionalista e sovranista del secolo scorso ha provocato due guerre mondiali dove hanno trovato la morte milioni di europei». Il sovranismo è una bufala, un'idea stupida che porta all'isolamento in Europa, «come ha dimostrato l'Austria schierando i carri armati» ai confini del Brennero per bloccare i migranti: «Tra sovranisti europei non sono possibili patti. La Le Pen ha molti voti in Francia ma nessuna possibilità di governare». D'altra parte, «siamo nel bipolarismo» e la collocazione nel centrodestra non è in discussione: «Noi siamo inconciliabili con la sinistra. Siamo per uno Stato amico, la sinistra si batte per uno Stato di oppressione fiscale e burocratica». Di Renzi dice: «Personalmente è gradevole ma non è mio figlio e ha la colpa di essere stato lui a spingere per questo governo tra Pd e M5s».
L'allarme per l'aumento delle tasse è dettagliato: «Tasse sulle merendine, le bevande, i voli aerei, il contante». L'obiettivo sono soprattutto i 5s, «partito della decrescenza»: «La chiamano felice perché lo è per loro, pensano di ridistribuire, togliendo la ricchezza a chi ha lavorato e ce l'ha per darla a chi non ce l'ha».
La battaglia che intende portare in Europa, spiega, è contro «la sfida a tutto il mondo della dittatura comunista, che si chiama Cina», per cui «l'invasione di massa da parte di cittadini africani non è solo ipotizzabile ma anche probabile». Il presidente di Fi insiste sulla «colonizzazione cinese dell'Africa» e sul fatto che la Cina «vuol mandare in Africa i suoi cittadini, perché ne ha troppi». Una sfida culturale e politica: «Spero non diventi una sfida militare». E Berlusconi, che considera Vladimir Putin il principale interlocutore, propone: «Solo un Occidente unito militarmente, con arsenali atomici più forti, sarà un deterrente per evitare l'immigrazione di massa della popolazione».
La lingua batte dove il dente duole e la reazione alla diffusione della notizia di essere ancora indagato per l'attentato a Maurizio Costanzo viene fuori davanti ai pensionati che riempiono il teatro: «Me ne hanno fatte di tutti i colori. Anche due giorni fa me ne hanno fatta una enorme, perché hanno ancora paura di me». È l'«oppressione giudiziaria», dice, ad aver fatto diminuire i consensi azzurri. E se lui vuole recuperare i voti dai «moderati liberali di centro che non votano, sette milioni di voti che possono venire fino a noi», è in allarme per il lavoro comune di Andrea Orlando del Pd e Alfonso Bonafede di M5s: «Quando li ho visti per la prima volta insieme ho detto: Faranno un patto per le manette».
Sono soprattutto i 5s, secondo il Cavaliere, «il partito giustizialista e manettaro». Ricorda la riforma della giustizia «che introduce il processo a vita, senza prescrizione». Attacca: «Hanno trasformato la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza: se sei indagato, diventi un presunto colpevole, che ritornerà ad essere presunto innocente solo con la sentenza della Cassazione». Ricorda gli 88 processi, i 105 avvocati costati milioni di euro, «le 3671 udienze da quando sono sceso in campo».
Un'«oppressione giudiziaria» che a causa dei tempi lunghissimi con i quali vengono celebrati i processi, colpisce cittadini e imprese. Arriva anche la battuta per coloro che hanno lasciato Forza Italia: «Forza Italia è un partito indispensabile per la libertà, siamo presenti con 160 parlamentari, anche se qualche stupido è andato dall'altra parte...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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