Si parleranno oggi al telefono (le 21.30 italiane), per la seconda volta in un mese, il presidente americano Joe Biden e il leader russo Vladimir Putin, mentre la Russia è sotto accusa per la decisione di chiudere la Ong Memorial, definita dalla ministra degli Esteriinglese Liz Truss «un altro colpo inquietante» alla libertà di espressione.
Il dossier caldo sul tavolo dell'Amministrazione americana sono soprattutto le attività militari russe ai confini con l'Ucraina, con Biden che metterà in chiaro, dopo aver consultato gli alleati per una risposta a Mosca: «Siamo pronti alla diplomazia però siamo anche preparati a rispondere se la Russia avanza con un'ulteriore invasione dell'Ucraina». All'orizzonte nuove e più dure sanzioni.
Ufficialmente i due si parleranno per «discutere un ampio ventaglio di temi, inclusi gli imminenti impegni diplomatici» con Mosca, come ha spiegato la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Emily Horne. Il contatto telefonico, secondo Washington, è stato richiesto da Putin e Biden ha accettato perché «ritiene che quando riguarda la Russia non c'è alternativa a un dialogo diretto tra leader». «L'amministrazione Biden continua l'impegno diplomatico con gli alleati e partner europei, consultandosi e coordinandosi su un approccio comune in risposta all'aumento della presenza militare russa al confine con l'Ucraina», spiega una nota della Casa Bianca.
Tra i possibili temi in agenda, oltre alla crisi ucraina, la situazione al confine con la Polonia e gli appelli di Mosca alla Nato perché si ritiri dall'Europa dell'Est.Ieri la Corte europea dei diritti dell'Uomo ha chiesto alla Russia di «sospendere» per il tempo necessario a esaminare il ricorso, lo scioglimento del Centro per i Diritti Umani del gruppo Memorial.
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