Bimbe abusate da migranti La Svezia coprì per tutelarli

Violenze, furti e anche uno stupro a un festival del 2014: la polizia tacque per evitare strumentalizzazioni razziste. Il governo apre un'inchiesta

La polizia svedese è nella bufera per un caso di presunto insabbiamento di molestie sessuali commesse da decine di immigrati ai danni di ragazzine di appena undici e dodici anni. E ora il governo apre un'inchiesta.Il quotidiano liberale Dagens Nyheter è entrato in possesso dei rapporti riservati di polizia relativi alle ultime edizioni del festival musicale «We are Sthlm»: documenti che parlano di decine di casi di palpeggiamenti, furti e anche uno stupro commessi ai danni di bimbe e ragazzine da parte di una cinquantina di immigrati.Crimini ben noti alle autorità, ma nascosti al pubblico per evitare strumentalizzazioni razziste contro alcuni dei richiedenti asilo che da mesi hanno scelto il Paese scandinavo come patria d'elezione. Pubblicamente la polizia aveva invece parlato di «pochi reati e pochi arresti, soprattutto in considerazione del numero di partecipanti», senza dire che la maggior parte delle vittime erano donne. Donne molestate con palpeggiamenti, insulti e complimenti sgraditi e in un caso anche con una penetrazione.Molti degli aggressori sarebbero stati, secondo gli agenti, immigrati minorenni entrati in Svezia senza i genitori grazie alle normative sul diritto d'asilo.Nulla di tutto questo è stato detto al pubblico. Secondo Peter Ågren, capo della polizia di Sö dermalm e responsabile della sicurezza del festival nel 2014, si tratta di «un tasto dolente». «A volte non abbiamo il coraggio di dire le cose come stanno spiega il poliziotto per paura di fare il gioco dei Democratici Svedesi»: una formazione populista di destra contraria all'immigrazione incontrollata che da mesi continua ad aumentare i consensi.Tradotto: l'identità degli aggressori è stata nascosta di proposito per evitare reazioni negative contro le politiche di accoglienza del governo di Stoccolma. E circostanza se possibile ancor più grave agli svedesi sono stati celati anche numero e gravità dei crimini commessi.Il premier di centrosinistra Stefan Löfven ha chiesto la massima chiarezza sull'accaduto parlando di un «doppio tradimento» nei confronti delle donne, mentre il portavoce della polizia Varg Gyllander ha smentito ogni tentativo di insabbiamento, pur ammettendo che «data la natura del crimine la polizia avrebbe dovuto parlarne». Particolarmente duro è stato invece il commento dei Democratici Svedesi, che per bocca del parlamentare Björn Söder parlano di uno «scandalo senza precedenti».Per la Svezia si apre un nuovo gravissimo caso sul fronte dell'emergenza immigrazione: durante la notte di Capodanno le autorità hanno registrato diverse denunce per molestie nella città di Malmö, e dai primi giorni dell'anno il governo ha deciso il ripristino dei controlli di frontiera sul ponte di Öresund, che unisce le coste svedesi a quelle della Danimarca.Nella crisi dei migranti degli ultimi sei mesi, la Svezia è lo Stato europeo che ha accolto più profughi in rapporto alla popolazione: il miraggio di un welfare state generoso e di facili opportunità economiche ha attirato nel Paese oltre 160mila rifugiati nel corso del 2015.Recentemente il ministro della Difesa, Margot Wallstrom, ha proposto la reintroduzione della leva obbligatoria, abolita nel 2010, proprio per meglio gestire la crisi dei rifugiati.Nel Paese porzioni sempre maggiori dell'opinione pubblica si stanno schierando contro gli ingressi incontrollati.

Le nuove rivelazioni circa presunti silenzi della polizia per «coprire» reati commessi da stranieri rischiano ora di rinfocolare tensioni già altissime. Assai più che se gli episodi su cui ora si indagherà alla luce del sole non fossero stati resi pubblici nel momento in cui vennero denunciati.

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