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Bluff della sinistra sugli affitti. E il governo la smaschera

L'emendamento che sblocca 660 milioni spostato a un altro decreto. Il Pd insorge, ma è solo una scelta tecnica

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La sinistra si aggrappa a un espediente tecnico per piantare la sua tenda nella protesta degli universitari, ma il trucco si infrange contro l'iniziativa del governo, che oggi alle 17 annuncerà al ministero dell'Economia la creazione di 4mila posti letto attraverso la riconversione di 20 immobili e aree individuate dal Demanio.

La polemica scoppia a metà mattinata, quando circola la notizia che l'emendamento che avrebbe sbloccato 660 milioni di euro destinati alle residenze universitarie era stato ritirato dalla maggioranza. «Un errore grossolano, da penna blu - spara la senatrice Pd Beatrice Lorenzin - una retromarcia che alza non poche perplessità sull'operato dell'esecutivo». «Dal governo Meloni ennesima figuraccia con un imbarazzante dietrofront», è la sintesi del dem Piero De Luca, con Pierfrancesco Majorino che chiosa: «L'apparente pasticcio è una presa in giro per gli studenti». «Un'altra clamorosa figuraccia», accusa il grillino Francesco Silvestri. «Fanno il gioco delle tre carte», dice il capogruppo di Azione-Iv Matteo Richetti.

«All'opposizione consigliamo di smettere di mistificare la realtà, il mio ennesimo invito rivolto alle sirene del catastrofismo è quello di leggere, studiare e soprattutto a non diffondere bufale», replica il capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti, che sottolinea la necessità «tecnica» di promuovere lo stesso, identico emendamento nel «veicolo normativo ritenuto più idoneo ad ospitarli (il decreto-legge n. 51/2023, ndr) per omogeneità di materia», assieme all'emendamento del governo che mira a promuovere la parità di genere negli appalti pubblici. «Nessuna implicazione politica», taglia corto anche il ministro agli Affari Europei, Coesione, Pnrr, e Sud Raffaele Fitto, come conferma il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che la derubrica a «mera questione tecnica».

Il decreto 51 è il cosiddetto decreto omnibus su fondazioni liriche e Inps, sempre in discussione alla Camera e contiene, tra l'altro, all'articolo 7, anche le misure sugli asili nido relative al Pnrr. In particolare la misura riguardante il codice rosa è tra gli obiettivi per ottenere la terza tranche del piano. A quell'articolo, come aggiuntivi, verranno proposti gli emendamenti sulle residenze e la parità di genere. L'altra sera entrambi sono stati presentati alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, davanti alla quale sarà discusso il decreto. Una mera questione tecnica, senza nessun risvolto politico, presta il fianco alla polemica dell'opposizione.

Il bluff della sinistra verrà smascherato oggi alle 17, quando il sottosegretario all'Economia con delega al Demanio Lucia Albano aprirà il tavolo tecnico-istituzionale al ministero dell'Economia e Finanze con Tesoro, Ragioneria di Stato, ministero per gli Affari Ue e Università, Invimit sgr, Demanio e Cassa Depositi e Prestiti.

Una sorta di cabina di regia con l'obiettivo dichiarato di «effettuare una ricognizione dello stato dell'arte ed elaborare una strategia unitaria», dice l'esponente del Mef.

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