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Boeri va ancora all'attacco: "Maschilismo nella manovra"

Il presidente dell'Inps punta il dito contro il governo per il taglio al congedo paternità. Sulle pensioni: "Tutto da scrivere"

Boeri va ancora all'attacco: "Maschilismo nella manovra"

Tito Boeri continua a "picconare" il governo e soprattutto continua a puntare il dito contro la manovra. Il presidente dell'Inps non ha mai digerito le nuove misure previste in manovra sul fronte previdenziale. Boeri è stato molto duro nei giorni socrsi e adesso rincara la dose: "La Manovra non è ancora definita perchè sulle pensioni, come ho sottolineato anche nei giorni scorsi, è ancora da scrivere: ci sono soltanto dei fondi ma non c’è ancora nulla dentro la legge di bilancio. Questo non lo dico in senso negativo; è tutto ancora da fare. Più che riscrivere la manovra bisogna ancora scriverla e quindi - ha sottolineato Boeri - la si può scrivere anche bene e spero che venga fatto".

Poi il presidente Inps apre un nuovo fronte e questa volta riguarda il congedo paternità e i presunti tagli in manovra: "C’è un segnale di maschilismo anche in questa legge di bilancio nel momento in cui va a dire manteniamo le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne e va a non rifinanziare il congedo di paternità". A questo punto Boeri nel suo intervento al convegno "Le donne dell'istituto, ieri, oggi, domani" aggiunge: "Il congedo di paternità era uno strumento molto importante per promuovere un’uguaglianza di opportunità - ha spiegato Boeri - perchè andava a intaccare un pregiudizio molto forte che c’è soprattutto tra i datori di lavoro delle pmi in Italia che tendono ad assumere prioritariamente gli uomini rispetto alle donne perchè pensano che le donne siano più costose".

Insomma tra l'Inps e il governo è ancora scontro aperto.

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