Boko Haram rapisce 111 ragazze

Assalto a una scuola femminile, come avvenne a Chibok nel 2014

Sono 111 le studentesse nigeriane scomparse dopo un attacco condotto lunedì scorso da un commando di terroristi islamici del gruppo Boko Haram contro una scuola femminile di Dapchi, nello Stato di Yobe nel nord est del Paese africano.

In un primo momento sembrava che le ragazze fossero riusciti a mettersi in salvo dandosi alla fuga nella boscaglia insieme a i loro insegnanti subito dopo l'inizio di una sparatoria con armi automatiche, ma poi ci si è resi conto che queste 111 studentesse non avevano fatto ritorno dopo la fuga dei terroristi, e che non avevano neanche trovato rifugio nei villaggi vicini.

Non è chiaro se le ragazze scomparse siano state rapite dai terroristi o siano ancora nascoste, ma i familiari cominciano a temere il peggio. «Abbiamo paura che si tratti di una nuova Chibok», ha detto uno dei parenti. Nel 2014, Boko Haram aveva rapito più di 200 ragazze dal loro dormitorio scolastico nella città settentrionale nigeriana di Chibok. La loro sorte aveva catturato l'attenzione del mondo, con celebrità e personalità di spicco come la ex first lady statunitense Michelle Obama che si era unita a una campagna denominata «Bring Back Our Girls» per liberarle.

Solo una parte delle studentesse rapite a Chibok, che erano di religione cristiana, sono riuscite a ritrovare la libertà, mentre i Boko Haram hanno diffuso a più riprese video inquietanti che mostrano decine di ragazze velate e costrette a recitare in coro versetti del Corano. A oggi sono 112 le ragazze di Chibok che mancano all'appello.

Nel nord della Nigeria c'è anche un problema culturale che aggrava la posizione di queste giovani: i loro compaesani le considerano ormai compromesse con i musulmani che le hanno sequestrate, e in diversi casi quando hanno fatto ritorno nei loro villaggi sono state respinte oppure trattate senza rispetto.

Mentre si diffondono voci incontrollate sul numero effettivo delle ragazze mancanti all'appello, le forze di sicurezza nigeriane hanno avviato ricerche su larga scala, setacciando l'area boschiva attorno a Dapchi.

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