"È vietato dire 'boldrinata'?". E scoppia la bagarre in Aula

Il leghista Belotti: "Chiudete i negozi e aprite i porti". La sinistra si scatena. Donzelli (FdI): "Il solito doppiopesismo per cui è lecito offendere uno che la pensa diversamente da loro mentre diventa gravissimo anche solo insinuare parole nei loro confronti"

"È vietato dire 'boldrinata'?". E scoppia la bagarre in Aula

Il termine "Boldrinata", usato in aula per etichettare le discutibili uscite della ex deputata di Leu passata tra le file del Partito Democratico, accende la bagarre a Montecitorio.

Utilizzato per attribuire la paternità delle posizioni assunte dall'ex presidente della Camera in particolar modo sulla questione relativa al cosiddetto decreto migranti (per il quale la stessa Boldrini si è fatta promotrice di alcune modifiche al testo originario), il neologismo ha scatenato una lite tra membri di maggioranza e opposizione. I primi, come sempre, quando si sentono in qualche modo toccati, scattano come delle molle agitando il vessillo della discriminazione senza, tuttavia, fare altrettanto quando a finire nel mirino sono invece esponenti del centrodestra. È quanto ha fatto notare senza giri di parole il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.

Tutto inizia quando il leghista Daniele Belotti attacca il sopra citato decreto, definendolo "un vergognoso scambio politico nella maggioranza. Chiudete i negozi e i bar e aprite i porti per la gioia di chi con l'accoglienza si riempie le tasche. Ma tanto i radical chic come la Boldrini se ne stanno a pontificare sulla società multiculturale. Complimenti onorevole Boldrini. Sapete qual è il messaggio che passa? Che l'Italia è un paese senza spina dorsale".

È qui che il deputato del Carroccio accende la miccia, parlando del termine "Boldrinata" per definire le uscite della deputata, spiegando di averlo reperito in un vocabolario. Il presidente di turno Ettore Rosato (Italia Viva) insorge. "Eviti di offendere". "Non è un'offesa, lo dice il vocabolario", replica il leghista. Ma il presidente non ci sta: "Lo decido io se è un'offesa". Belotti fa spallucce e prosegue, come riportato da Agi, ma viene ancora ripreso.

"L'altro giorno il presidente di turno Rampelli ha chiarito che il termine 'Boldrinata' non è un'offesa", interrompe il capogruppo della Lega in Affari costituzionali Igor Iezzi. "Non è che noi per parlare dobbiamo adeguarci al presidente di turno. Chiediamo che sia univoco l'atteggiamento. Il termine non è usato in maniera dispregiativa ma per indicare il lavoro proveniente dalla collega". Dagli spalti della maggioranza giallorossa partono urla di disapprovazione. Ma ecco arrivare in difesa della collega il "commovente" discorso del dem Emanuele Fiano, che tira in ballo ancora una volta la gravità degli attacchi gratuiti, rimuovendo il ricordo dei silenzi assordanti del suo gruppo nei momenti in cui tali invettive avevano avuto come oggetto esponenti dell'opposizione."Quando sento quel termine ricordo sempre che l'onorevole Boldrini moltissime volte è stata oggetto sui social non solo di ingiurie ma anche di minacce di morte. Si mette in pericolo la persona, e l'ho sperimentato sulla mia pelle".

A riportare sulla terra il centrosinistra, che continua a protestare a gran voce, ci pensa Giovanni Donzelli. "Vorrei ricordare al collega Fiano, ai colleghi del Pd e dei 5 stelle, quello che loro hanno stessi detto negli ultimi decenni di Silvio Berlusconi, delle donne di Forza Italia offese nella loro moralità e a seguire di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e di qualsiasi esponente del centrodestra", esordisce il deputato di FdI.

"La sinistra si deve vergognare di questo doppiopesismo per cui è lecito offendere uno che la pensa diversamente da loro mentre diventa gravissimo anche solo insinuare parole nei loro confronti", aggiunge ancora. "Questo doppiopesismo è lesivo della dignità di quest'Aula e della moralità di ciascuna persona che fa politica". La calma in aula viene infine ristabilita con grande fatica.

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