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Bombe carta e poliziotti feriti ma gli autonomi sono già fuori

Scarcerati gli antagonisti fermati domenica in piazza: a processo il 23 novembre. Alfano se ne lava le mani: «Arrestati da noi ma liberati dai giudici». Che si infuriano col ministro: «Noi applichiamo la legge»

A lla fine di una giornata pesante, almeno per i tutori dell'ordine, quello che resta a Bologna è un'indagine della Procura per attentato alla sicurezza dei trasporti con l'aggravante dei fini eversivi e il rilascio dei tre attivisti fermati prima del comizio organizzato dalla Lega a piazza Maggiore. L'attentato incendiario, che ha paralizzato per ore la tratta ferroviaria Milano-Bologna, è ora al vaglio della Procura che ha aperto un fascicolo al riguardo. Mentre i tre «antagonisti» fermati mentre tentavano di eludere i controlli sono già stati rilasciati, il processo sarà il 23 novembre.

I tre cortei degli antagonisti hanno fatto passare alle forze dell'ordine ore di grande pressione. Un funzionario di polizia è ancora ricoverato per colpa di una bomba carta. Però il «bottino» della giustizia è magro. Tanto da generare indignazioni in chi, come Matteo Salvini, è stato propugnatore della manifestazione ma anche principale bersaglio dei tentativi di disturbo. «Sono già liberi - commenta il leader della Lega - i “bravi ragazzi” dei centri sociali arrestati domenica per resistenza e lesioni contro polizia e carabinieri. Più di cinque anni al povero Ermes Mattielli che si era difeso dai ladri e neanche 12 ore di gattabuia a chi picchia un poliziotto. La giustizia italiana mi fa schifo». Salvini è lapidario nel bocciare il nostro sistema dopo gli incidenti che solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine, aggiunge il governatore della Lombardia Roberto Maroni, non ha portato esiti da «guerra civile». Anche Giovanni Toti, governatore della Liguria, si associa alle proteste: «I tre teppisti, rei di lesioni e resistenza, sono già liberi. Giudicate voi, io sono senza parole». Pilatesco il commento del ministro dell'Interno, Angelino Alfano: «Noi con le nostre forze di polizia li abbiamo arrestati. I magistrati li hanno scarcerati, l'opinione pubblica giudicherà». In serata la replica dell'Anm: «Vivo stupore per le dichiarazioni del ministro, le toghe applicano la legge».

Negli zaini di due dei tre fermati erano stati trovati petardi, paragomiti e ginocchiere. Oltre a cerate nere con cappuccio. Erano stati intercettati da una voltante in via Irnerio e hanno opposto resistenza tentando di scappare. Le cariche della polizia, i feriti, il lancio di bombe carta, i fermi, non sembrano comunque, per un testimone d'eccezione come Francesco Guccini, un motivo sufficiente per stigmatizzare l'uso della violenza. Il cantautore attacca l'iniziativa della Lega e la liquida come una provocazione: «Tutti hanno diritto a manifestare - spiega a Repubblica - anche i ragazzi dei centri sociali che sono scesi in piazza per contestare Salvini. Perché la sua è stata chiaramente una provocazione». Anche il capogruppo dem in consiglio comunale, Claudio Mazzanti, attacca Salvini facendo finta di ammonire gli antagonisti: «Invece di fare terra bruciata attorno ai leghisti e ignorarli come sarebbe stato giusto hanno fatto un regalo a Salvini, che non aspettava altro».

Al cantautore modenese ha replicato poi lo stesso Salvini su Facebook : «Guccini, che ascolto da sempre, ha idee confuse. Francesco, danneggiare treni e tirare bombe carta ai poliziotti ti piace? Andare in giro a volto coperto e coi bastoni ti piace? Ora e sempre resistenza, contro violenti e imbecilli». Gli fa eco Giorgia Meloni: «È un classico - commenta la leader di Fdi - siamo davanti ai soliti figli di papà che si sentono intoccabili e liberi di devastare le città e picchiare gli agenti delle forze dell'ordine, perché tanto hanno chi li protegge nelle istituzioni e nella politica. Piena solidarietà ai poliziotti aggrediti e finiti all'ospedale mentre difendevano il sacrosanto diritto di migliaia di persone di manifestare le proprie idee». E domenica una giovane di Parma, a Bologna per partecipare ai cortei di protesta, è stata vittima di una violenza sessuale. All'alba, come riporta il Resto del Carlino , è stata svegliata da un pakistano di 33 anni che ha tentato un approccio. Qualche ora dopo l'uomo si è nuovamente avvicinato alla ragazza palpeggiandola nelle parti intime. La ragazza ha reagito con un calcio. Subito dopo la polizia è riuscita ad arrestare il pakistano. L'uomo, con il permesso di soggiorno scaduto, è in stato di fermo.

di Pier Francesco Borgia

Roma

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