Roma - Novità in vista per gli statali. E non solo perché nei prossimi tre-quattro anni 500mila dipendenti pubblici potrebbero andare in pensione per l'effetto combinato di varie misure di riduzione della spesa adottate degli ultimi anni, tra pensioni di vecchiaia, «opzione donna», pensioni anticipate e «quota 100». Ma anche perché il governo sta studiando un nuovo canale di accesso nel pubblico impiego.
Ne ha parlato ieri il ministro Giulia Bongiorno al Forum della pubblica amministrazione. Il personale che avrà maturato i requisiti per ritirarsi dal lavoro verrà sostituito con nuovi dipendenti pubblici grazie allo «sblocco del turn over di compensazione al 100 per cento», per effetto del quale, spiega il ministro, «le Pa potranno reinvestire sui nuovi assunti ciò che risparmiano con i pensionamenti». Per quanto riguarda invece le modalità di accesso nel pubblico impiego è allo studio un disegno di legge per istituire un corso universitario al termine del quale si possa entrare nella pubblica amministrazione attraverso un concorso. «Oggi c'è un grosso problema - annuncia la Bongiorno - per i giovani che non riescono a trovare lavoro quando escono dall'università. Con il ministro Bussetti abbiamo deciso di creare un corso che permetta al ragazzo che studia all'università, alla fine del suo percorso, di poter fare un concorso direttamente nella pubblica amministrazione. Questo permette a chi si iscrive all'università di sapere che ha questa opportunità e permette alla pubblica amministrazione di assumere ragazzi. Non è possibile che si entri nella pubblica amministrazione solo a 35 anni, si deve entrare prima. Quando dico che nella legge di bilancio ci sono risorse, dò già delle risposte. Stiamo parlando di un piano concreto e fare ricambio generazionale».
Il ricambio nel mondo degli statali comporterà nell'immediato qualche problema di gestione dell'uscita per settori in sottorganico come sanità e scuola (per cui solo per requisiti anagrafici si stima il pensionamento in
3-4 anni rispettivamente di 100mila e 204mila persone), per i comuni e per gli enti che non rispettano il pareggio di bilancio, ma che rappresenta una straordinaria opportunità di rinnovamento per una Pa sempre più anziana.