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Bonus ai professionisti. Pasticcio giallorosso

​Altro che bonus a pioggia, indennità extra, finanziamenti a fondo perduto e sgravi fiscali. Macché

Bonus ai professionisti. Pasticcio giallorosso

Altro che bonus a pioggia, indennità extra, finanziamenti a fondo perduto e sgravi fiscali. Macché. L'ultimo inganno del governo giallorosso, almeno in termini temporali, è stato servito ai circa 600mila professionisti iscritti agli ordini e, obbligatoriamente, alle casse previdenziali private. Già, per loro il bonus dei 600 euro riferito al mese di aprile dovrà attendere e pure parecchio malgrado, la tranche di marzo, l'abbiano di fatto incassata anche se con difficoltà. Infatti a oggi manca all'appello il decreto interministeriale siglato in contemporanea dal ministero dell'Economia e da quello del Lavoro che renderebbe attuativo il Decreto Rilancio fino a sbloccare le risorse necessarie per i professionisti. Una sottile astuzia ha voluto che, al contempo, il premier Conte pur propagandando l'incremento del fondo destinato (da 300 milioni di euro a 1.150 milioni di euro) avesse inserito un apposito codicillo per rinviare così la definizione di requisiti, modalità e termini di erogazione dell'indennità ad un successivo decreto che dovranno firmare sia Gualtieri che Catalfo. Con estrema flemma però, ci sarà infatti tutto il tempo visto che questa volta non è stata stabilita la scadenza dei trenta giorni quella dei sessanta dall'entrata in vigore del provvedimento. I ministeri potranno disciplinare le modalità operative per la corresponsione del bonus entro il termine ultimo del 19 luglio prossimo, anche se, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, ha assicurato: «Nei prossimi giorni emanerò il decreto interministeriale che assegnerà alle casse le risorse necessarie per i mesi di aprile e maggio».

Attesa permettendo comunque, fino a quella data alcuna previdenza privata si prenderà la briga né di ricevere le domande da parte degli iscritti né, ovviamente, disporre l'erogazione delle somme. Casomai l'elargizione dovesse essere ulteriormente prorogata. Non dimentichiamo però che la Catalfo ad aprile aveva promesso anche un bonus non più di 600 ma di ben 800. Ma c'è di più. Infatti la corsa a ostacoli, allestita ad arte grazie ai decreti del governo giallorosso, non si esaurisce a questo capitolo. E infatti un'altra operazione è in atto per rendere difficoltosa, al limite della dignità, la domanda per ottenere il bonus famiglie pari a un migliaio di euro per chi ha un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) sotto la soglia dei 40mila. Domanda la cui presentazione scade il 30 giugno prossimo. Quei nuclei che ha oggi non si sono prodigati anzitempo per ottenere la certificazione rischiano di rimanere fuori pur avendone diritto. Certo che non si potrà accusarli di non essere stati previdenti visto che la maggior parte dei Caf hanno ripreso l'attività al pubblico dopo il 18 maggio e al contempo in queste ore stanno lavorando forsennatamente per le dichiarazioni dei redditi e altre incombenze. Il premier Giuseppe Conte dovrà pensare a una proroga visto che servono almeno una quindicina di giorni per ottenere un Isee e una decina per l'identità digitale (il cosiddetto Spid). Senza contare che ci vogliono 20 giorni tondi per completare l'invio del codice Pin per l'accesso al portale Inps. Una situazione a dir poco contraddittoria che lascia davvero poche speranze di rivalsa: il governo proroga le proprie scadenze e contrae quelle dei cittadini vessati e sottoposti a misure restrittive di lockdown fino a due settimane fa. Medesima difficoltà per l'accesso al bonus vacanze promosso dal ministro Dario Franceschini che pensa di risollevare le sorti del comparto turistico nazionale, valutato il 13 per cento del Pil con 232 miliardi di fatturato, con una mancetta di 300 euro per i nuclei familiari di 2 persone, 150 per i single e 500 per famiglie con figli.

Già: la solita solfa burocratica renderà la richiesta un terno al lotto.

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