Bonus, sospetti su due leghisti. Il Carroccio: "Se vero, sospensione"

Elena Murelli e Andrea Dara potrebbero aver richiesto il sussidio per le partite Iva. La reazione della Lega: "Se qualcuno ha preso un bonus verrà sospeso"

Bonus, sospetti su due leghisti. Il Carroccio: "Se vero, sospensione"

Si fa sempre più intricata la questione relativa ai 5 deputati che avrebbero chiesto il bonus da 600 euro: stando alla notizia lanciata da La Repubblica, i furbetti avrebbero intascato il sussidio previsto dal governo a favore delle partite Iva e di alcune specifiche categorie di autonomi. Tuttavia, considerata la portata dell'emergenza Coronavirus, non era stata introdotta alcuna distinzione di reddito tra i lavoratori e la casta ne avrebbe approfittato. A trarre vantaggi sarebbero stati anche circa 2mila figure politiche tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci. Il tutto è stato scoperto grazie alla Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell'Inps.

Ma nelle scorse ore è spuntato un dubbio che - se confermato - avrebbe del clamoroso: la soffiata, che doveva essere nota da tempo visto che i bonus sono arrivati in primavera, è stata diramata per favorire il "Sì" in vista del referendum sul taglio dei parlamentari? Effettivamente più di qualcosa non torna: alcune indiscrezioni avevano fatto sapere che si tratterebbe di tre leghisti, un grillino e un renziano, ma Ettore Rosato ha smentito il coinvolgimento di Italia Viva. "Questo modo di fare servizio pubblico da parte dell'Inps è barbaro", ha tuonato il coordinatore nazionale di Iv.

Due sospetti sulla Lega

Sono arrivate le reazioni anche da parte del Quirinale (che fa filtrare "amarezza e sconcerto") e di Luciana Lamorgese: il ministro dell'Interno, riferendosi ai presunti furbetti, ha dichiarato che "si dovrebbero vergognare". Intanto sono spuntati i nomi di due sospettati leghisti che potrebbero aver incassato il bonus: si tratterebbe della piacentina Elena Murelli e del mantovano Andrea Dara. La Repubblica fa notare che i loro cellulari risulterebbero spenti poiché il Carroccio, in attesa di delucidazioni sulla vicenda, avrebbe imposto il silenzio sia verso i cronisti sia verso i colleghi di partito.

Riccardo Molinari, alla luce delle indiscrezioni pubblicate oggi da alcuni quotidiani, ha sottolineato che - nonostante sia stato chiesto a tutti i parlamentari leghisti di dire se abbiano percepito il bonus o di verificare con il loro commercialista - al momento non ha riscontri "di deputati leghisti che abbiano preso il bonus". Ma il capogruppo alla Camera del Carroccio ha avvertito a chiare lettere: "Come promesso, se qualcuno ha preso un bonus verrà sospeso, anche se quei soldi sono stati dati in beneficenza".

Probabilmente un riferimento alla storia di Ubaldo Bocci, che ha ammesso di aver chiesto il bonus per fare beneficienza, per prendere quei soldi e darli ad associazioni che si occupano di disabili, poveri e tossicodipendenti.

Il consigliere comunale di Firenze in quota Lega ha specificato: "Sapevo in coscienza di non averne diritto ma ho anche pensato che in quella massa di soldi buttati via io avrei potuto correggere in parte una stortura, prenderli e darli a chi ne aveva bisogno e non li avrebbe avuti. E poi io ci ho aggiunto anche miei soldi".

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