Un suo intervento ufficiale era nell'aria e alla fine è arrivato. Beppe Grillo si è affidato al blog per esprimere le proprie considerazioni in merito alla diatriba in corso tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio: il comico genovese non ha fatto nomi e cognomi e non ha preso una posizione in maniera esplicita, ma ha sganciato una bordata che sembra essere una tirata d'orecchie al ministro degli Esteri. Una sorta di ultimatum per uscire allo scoperto, per girare e rendere visibili le carte sul tavolo.
La bordata di Grillo
Il garante del Movimento 5 Stelle ha indicato nella luce la risoluzione dei momenti bui, delle ferite e delle ombre. Da qui la bacchettata resa necessaria dopo gli scontri interni, anche perché entro fine mese è previsto il voto online in merito al doppio mandato: "Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà". Scritto in grassetto, per rimarcare la forza e la centralità della tesi principale.
Infine una considerazione che si riflette sulle dinamiche interne, motivo di forte agitazione e spaccature nel M5S: "Siamo tutti qui per andarcene, comunque, ma possiamo scegliere di lasciare una foresta rigenerata o pietrificata". La conclusione appare come una nuova uscita contro l'ipotesi del terzo mandato, dunque a favore della permanenza di un limite alla durata dei mandati.
Nel breve articolo intitolato "Dictyostelium" si fa riferimento alle parole che Steve Jobs pronunciò agli studenti di Stanford: "Ora il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, diventerete gradualmente il vecchio e verrete spazzati via. Scusate se sono così drastico, ma è vero".
I timori nel M5S
Gli ultimi pezzi di Grillo sul suo blog possono essere visti come un endorsement a favore di Giuseppe Conte che, specialmente negli ultimi giorni, è protagonista di una lotta intestina che potrebbe sfociare in un braccio di ferro tra correnti. Dagli ambienti del Movimento 5 Stelle descrivono un Beppe Grillo su tutte le furie, irritato per i vari botta e risposta sui giornali e in televisione tra gli stessi esponenti del M5S.
Il comico genovese potrebbe arrivare a Roma nella giornata di giovedì, magari per provare a far raggiungere una mediazione tra l'ex premier e Luigi Di Maio. Ma la situazione è assai turbolenta, impossibile negarlo. "Così ci biodegradiamo in tempi record", sarebbe stato in sintesi lo sfogo.
Nei gruppi parlamentari si teme un Armageddon: le ansie sono dettate non solo dal fatto che i "dimaiani" potrebbero seguire il titolare della Farnesina qualora decidesse di uscire dal Movimento, ma che potrebbero accodarsi anche coloro che non sono in regola con le
restituzioni. Lo spettro della scissione non è andato via: la sensazione è che il voto sul doppio mandato possa rappresentare l'occasione per spaccare definitivamente il Movimento 5 Stelle, avviandosi così verso una fase di declino irreversibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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