Brunetta: "Vogliamo tenere il Paese aperto. Nessuna lite nel governo"

Il ministro per la Pubblica amministrazione esprime ancora una volta soddisfazione per le nuove misure del governo, e assicura che nell'esecutivo non ci sono malumori. Il voto anticipato? Il rappresentante di FI lo esclude

Il ministro Renato Brunetta
Il ministro Renato Brunetta

Renato Brunetta rivendica l'utilità delle nuove misure adottate dal governo Draghi e respinge tutte quelle voci che parlano di malumori all'interno dell'esecutivo. Malcontenti e discussioni? A detta sua non starebbe succedendo nulla del genere, anzi "il governo è il luogo della calma, dei toni bassi, delle approvazioni unanimi".

In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, il ministro per la Pubblica amministrazione spiega che in questo momento il nervosismo non sta facendo bene a nessuno, a partire dal mondo della politica fino ad arrivare ai media. A suo dire, chi in questo frangente sta mantenendo la calma è proprio l'esecutivo dell'ex presidente della Bce. Scontri e malumori nella maggioranza? Brunetta nega tutto ciò: "Da febbraio a oggi, su 109 provvedimenti è successo solo due volte che la Lega si sia astenuta in Consiglio dei ministri. Dove sono le liti e le spaccature? Il premier Draghi ci ha ringraziato alla fine del Cdm del 5 gennaio per il clima e il lavoro svolto".

Quanto alla ormai famosa sera del 5 gennaio, quando il governo ha prodotto l'ultimo decreto ed a parlare alla stampa sono stati i ministri Brunetta, Speranza e Bianchi, anziché il premier Draghi (cosa che non ha mancato di suscitare polemiche, visto anche la natura dei nuovi provvedimenti), il titolare del dicastero per la Pubblica amministrazione assicura: "Draghi risponderà lunedì con la calma e lo stile che lo contraddistinguono".

Restando in tema drecreto, a destare clamore è stato anche l'atteggiamento del ministro Brunetta durante l'incontro con i giornalisti. In tanti lo hanno accusato di aver mostrato fin troppo entusiasmo nel presentare delle misure tanto rigide, come l'obbligo vaccinale per gli over 50. "Io sono uno che non scappa mai e si assume le responsabilità delle proprie decisioni, anche se di sera, al buio e al freddo davanti a Palazzo Chigi", afferma il ministro. "Ho solo rivendicato la verità. Il decreto legge è stato approvato all'unanimità e l'Italia è il primo Paese Ue ad aver introdotto l'obbligo vaccinale per gli over 50 e il green pass per i fruitori dei servizi pubblici e privati", aggiunge.

Brunetta ricorda che l'obiettivo suo e di Forza Italia era quello di imporre il green pass rafforzato al lavoro pubblico e privato, ma le remore della Lega hanno portato ad accettare l'obbligo per gli over 50. Quanto alla questione fruitori dei servizi, "avrei preferito, adesso, l'obbligo di green pass rafforzato. Ma forse non è chiaro che Garavaglia si era alzato e se ne stava andando? Con il green pass base per i servizi spingiamo un'altra quota di persone a vaccinarsi. Un risultato straordinario, con la maggioranza unita".

Resta il fatto che le nuove misure introdotte dal governo stanno facendo discutere e non tutti i politici si sono mostrati favorevoli. Beppe Grillo, ad esempio, ha espresso una decisa contrarietà nei confronti dell'imposizione del siero ad una certa fascia di età, parlando di misure orwelliane. "Se da noi si grida alla dittatura sanitaria per il green pass, cosa sarebbe successo se si fosse adottato lo stile di Xi Jinping? Suvvia", è la replica di Brunetta.

La complessità delle norme, prosegue il ministro, rispecchia la complessità del momento. "L'obbligo vaccinale universale è facile a dirsi e difficile a farsi. Comporterebbe ugualmente la definizione di eccezioni ed esenzioni e un meccanismo sanzionatorio complicato", afferma. Quanto agli over 50 ed alla multa di 100 euro (sanzione irrisoria, secondo Burioni, Ricchiardi ed altri virologi), Brunetta spiega che i lavoratori over 50 avranno come sanzione la sospensione dal lavoro senza stipendio, mentre per i pensionati ed i disoccupati gravano già altre restrizioni. "Cosa vogliono gli amici virologi, 1.000 euro a un disoccupato?".

Brunetta ribadisce che l'obiettivo del governo è quello di tenere il Paese aperto, da qui anche la decisione di non chiudere le scuole, malgrado molte classi si troveranno presto in Dad. Al momento, afferma il ministro, l'esecutivo non sta pensando ad altre restrizioni, anche perché "la malattia è cambiata e, nella stragrande maggioranza dei casi, poco rilevante per chi ha tre dosi di vaccino". A suo dire, è necessario piuttosto pensare alla possibilità o meno di mantenere la quarantena persone perfettamente in grado di lavorare.

Non ci saranno veti che bloccheranno l'azione del governo, assicura Brunetta, anche alla luce della posizione della Lega, definita

come un "partner essenziale della maggioranza". Quanto al voto anticipato, il ministro lo esclude a priori: "Non è nell'interesse di nessun partito e sarebbe da irresponsabili".

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