La bufala "pancia a destra, testa a sinistra"

La bufala "pancia a destra, testa a sinistra"

L'Italia non ha un problema politico, economico o sociale. Ha un problema dietologico. L'Italia ha la pancia. È evidente, lo dicono tutti gli osservatori più scrupolosi. Se vince il centrodestra, se qualcuno si lamenta dell'immigrazione o della scarsa sicurezza delle nostre città, è perché pensa, sceglie e dunque vota con la pancia. Ha bisogno di un nutrizionista, magari di una dieta a base di sardine. La moda curvy in politica non riscuote successo; meglio la magrezza del pensiero unico.

Non si capisce secondo quale bizzarra anatomia politica la pancia debba essere dislocata a destra, mentre la testa a sinistra. Uno degli slogan più spesso ripetuti dalle giovani sardine è proprio questo: noi parliamo alla testa degli italiani. E giù applausi scroscianti per questa rivoluzione comunicativa, questa svolta nordistica della geografia ideologica. Anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, uno che per professione dovrebbe auscultare anche le parti più basse della società, si infila in un banco di sardine e dice: «Finalmente qualcuno si rivolge alla testa e all'intelligenza delle persone». «Diciamo che noi proviamo a riempire il cervello delle persone prima che qualcuno riesca a riempire la loro pancia», annuncia, con compiacimento mediatico, Mattia Santori. Il quale probabilmente pensa di avere davanti a sé un sacco di crani vuoti da riempire con la sac à poche del buonismo, come un pasticcere con i bignè.

Ed è proprio questo che ci spaventa: che qualcuno voglia riempirci la testa di sardine (sarà per questo che si dice che il pesce puzza dalla testa?). Difendiamola questa povera pancia, non solo perché chi scrive è proprietario di un buon esemplare di essa, ma perché la testa, con la pancia vuota, va a sbattere. Per terra. È una questione medica. E una certa sinistra - che da sempre si infila nel taschino, come fosse una bandiera, la pochette dell'impegno per gli ultimi - forse dovrebbe ricominciare a parlare alle teste di quelli che la pancia non sanno come riempirsela. Che non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena e, inevitabilmente, non hanno tempo da perdere per scendere in piazza e fare l'opposizione all'opposizione.

Cioè a costituirsi pretoriani del governo.

E mentre gli italiani si sono rotti qualcosa più a meridione della buzza, servirebbe una classe politica che mettesse in collegamento la testa con la pancia. E magari che dimostrasse di possedere anche un po' di fegato.

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