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Il buonismo in natura non esiste

Immagine da Wikipedia
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L'orso ha ragione. Non potrebbe essere altrimenti. L'orso non conosce il diritto e le sue violazioni, per il semplice fatto che esso non ha l'opzione di comportarsi in modo diverso da ciò che la sua natura gli suggerisce. Pretendere di giudicare il comportamento dell'orso è quanto di più alienato dalla realtà della natura. Un orso affamato dopo il letargo ti aggredisce. La vipera ti morde e ti uccide. La stessa ape, adorabile per la funzione essenziale nell'equilibrio ambientale, ti punge e poi muore lei. Si fatica a comprendere che ci possa essere addirittura un dibattito su questo. La persona umana sotto i 14 anni non è mai imputabile e dopo lo diventa a condizione che sia capace di intendere e di volere. Quand'è che un orso capisce più di un ragazzo? Il solo discuterne ci umilia.

No, qui l'unica domanda ammissibile è se agli animali selvatici vada consentito di esistere e di occupare dei territori, consapevoli che lo faranno alla maniera loro, ossia secondo natura, né più né meno perché non conoscono la gradazione. L'unico limite alla fame è la sazietà, oppure la paura di un predatore superiore. L'unico limite all'aggressività è la sicurezza per l'incolumità propria o della prole. La natura esprime un equilibrio tra aggressività e soccombenza, con due sole finalità, sequenziali: la sopravvivenza e la riproduzione.

Ora, se l'orso in quei territori può stare, visto che si tratta di boschi e non dei giardini comunali, pare evidente che siano gli umani a doverci andare con cautela, oppure non andarci affatto. Niente di drammatico. Già in autostrada non ci si può allenare per le gare podistiche. Eh, però vuoi mettere l'attrazione di una tangenziale con quella di una bella foresta? È questo il vero punto, l'equivoco di fondo. La natura ci piace. Più ci inurbiamo e più ci manca. Ma meno la conosciamo e più la idealizziamo, proiettando un'immagine di campi fioriti o alberi secolari dove immergerci con animo bucolico, portandovi e trovandovi un'armonia di pace e benevolenza. Ma chi abita quotidianamente quei luoghi non cerca la pace, ha fame e vuole proteggersi da altri che hanno fame e sono più in alto nella catena alimentare. Se è una zanzara, vorrà pungerci per succhiarci il sangue. È bello? Forse. Ci voglio andare? Anche no. In conclusione, vuoi sparare all'orso? Giusto.

Ma se avanza un colpo, usalo per uccidere pure la slavina che seppellisce lo sciatore.

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