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"C'è un piano per fare 300mila test al giorno"

"C'è un piano per fare 300mila test al giorno"

Trecentomila tamponi al giorno sono un obiettivo enorme, considerando che il record finora è stato registrato sabato, ed è di 99.108, tre volte meno. Con 300mila tamponi al giorno tutti gli italiani sarebbero testati in 200 giorni. Anzi, considerando che oltre 5 milioni già lo sono stati, vorrebbe dire raggiungere l'obiettivo in 180 giorni.

Quando si parla di aumento dei tamponi c'è da fidarsi poco perché in Italia e nel resto del mondo obiettivi troppo alti sono sempre falliti. Eppure il piano c'è. E il professore Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova e padre della strategia tamponi-per-tutti, in un'intervista al Corriere del Veneto racconta che ci sarebbe un piano nazionale per metterlo in atto. «Tutto è nato - spiega Crisanti - da un colloquio informale con il ministro D'Incà e il sottosegretario Sileri, che mi hanno chiesto cosa fare per affrontare la nuova ondata di contagi. Ho dato il mio contributo di idee e loro mi hanno sollecitato a mettere tutto nero su bianco. La base è passare dai 70/75mila tamponi al giorno in Italia, con punte sporadiche di 90mila, a 300mila. È indispensabile soprattutto in questa fase intermedia tra i casi legati ai rientri dalle vacanze e la vigilia della riapertura delle scuole. Dobbiamo prevenire, per limitare nuove chiusure e quarantene». Il progetto sarebbe contenuto in tre paginette all'esame del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico e si basa sull'apertura di nuovi laboratori per processare i test, la cui carenza è stato in questi mesi il vero collo di bottiglia per l'aumento dei tamponi fatti. «Il mio piano prevede di attivare venti nuovi laboratori in ogni regione, in grado di arrivare a processare 10mila tamponi al giorno e coordinati dal governo. Saranno supplementari alle Microbiologie già presenti e gestiti dalle Regioni, che non si vogliono esautorare ma aiutare». Ci sarebbero strutture fisse ma anche «volanti», ovvero tir attrezzati per andare a fare i tamponi «e analizzarli subito in aree remote o in difficoltà». Il piano prevede una spesa iniziale di 40 milioni di euro, più 1,5 milioni al giorno per la gestione. «Il governo torna dalle vacanze e ordina il piano tamponi a Crisanti.

Il piano sarebbe frutto del caso dopo una chiacchierata informale, praticamente la stessa modalità con cui è nato questo governo. Farebbero bene a dimettersi e ad ammettere la loro incapacità», commenta il deputato di Fratelli d'Italia Marco Silvestroni.

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