La "caccia" alle bufale ambientaliste sulla legge di Lollobrigida

Arriva il ddl sui cacciatori. Smentite le fake sul rischio di spari nelle spiagge e fucili ai minorenni

La "caccia" alle bufale ambientaliste sulla legge di Lollobrigida
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Crolla il castello di carta degli ambientalisti e animalisti radicali costruito nelle settimane passate contro le modifiche alla legge che regola la salvaguardia ambientale e l'attività venatoria promossa dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Una sequela di fake news spacciate all'opinione pubblica, nonostante non esistesse ancora un testo definitivo, smentite ora dai fatti. La campagna di disinformazione orchestrata da varie associazioni ideologiche e sposata dai partiti della sinistra (Avs in primis) svanisce di fronte al disegno di legge depositato ieri al Senato dalle forze politiche di maggioranza (Malan per Fdi, Romeo per la Lega, Gasparri per Forza Italia e il vice capogruppo del Misto Salvitti) e oggetto dell'informativa illustrata da Lollobrigida al Consiglio dei ministri. Non si sparerà in spiaggia, anche di notte, non verrà ridotto il numero di specie protette, non verrà legalizzato il bracconaggio e, ca va sans dire, non verrà messo il fucile in mano ai sedicenni. Tutte notizie false diffuse nelle settimane passate per cercare di affossare il disegno di legge ma con un obiettivo di fondo più o meno dichiarato: abolire la caccia. Un auspicio che nasce da un approccio ben noto di colpevolizzazione dell'uomo che, dell'ambientalismo del no a tutto al non regolare la presenza degli ungulati come cinghiali, ha fatto enormi danni.

In realtà l'obiettivo del Ddl (che è formato da diciotto articoli) è di ridefinire i contorni del quadro normativo vigente, integrando le finalità di protezione della fauna selvatica con quelle della sua gestione. Tra le principali novità introdotte viene espunta la cosiddetta "opzione caccia" che impone al cacciatore di scegliere la modalità di esercizio della caccia. L'intento della norma è regolare l'attività venatoria rispettando le esigenze di sostenibilità ambientale e di salvaguardia della fauna selvatica. Inoltre si interviene sulla pianificazione faunistico-venatoria, in particolare sull'organizzazione degli ambiti territoriali di caccia (ATC) di cui le regioni potranno determinare le dimensioni con maggiore autonomia. Alle regioni viene poi concessa la possibilità di posticipare l'attività venatoria per alcune specie oltre la prima decade di febbraio.

Come spiegano a Il Giornale fonti qualificate del ministero dell'Agricoltura, il ministro Lollobrigida avrebbe rappresentato a

Palazzo Chigi la necessità di un intervento sulla legge che regola l'attività venatoria per risolvere una vera e propria "situazione emergenziale" e lo si è fatto con "testo equilibrato" che avrà tempi certi di approvazione.

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