È il famoso alpinista e guida alpina Ermanno Salvaterra la vittima della tragedia di ieri pomeriggio avvenuta verso le 14 lungo la «via Hartmann-Krauss» lungo la cresta ovest del Campanile Alto nella Dolomiti di Brenta in Trentino. Salvaterra, 68 anni di Pinzolo, era il primo di una cordata di due quando, nella parte finale della via, ad una quota di circa 2.750 metri, è precipitato per circa venti metri pare causa il cedimento di un appiglio. Figura centrale dell'alpinismo nelle Dolomiti di Brenta era di casa visto che dal 1948 la famiglia gestiva il Rifugio XII Apostoli. Salvaterra era un'istituzione. A 20 anni diventa Maestro di Sci, a 24 diventa Guida Alpina, poi, nel 1980 aveva puntato sugli Stati Uniti perché voleva conoscere altre realtà dell'arrampicata. Ma era due anni dopo che Ermanno faceva l'incontro della sua «seconda casa»: la Patagonia. Qui era addirittura diventato «l'Uomo del Torre» per essere riuscito a legare la sua storia personale di grande alpinista internazionale a quella del Cerro Torre (nel 1985 completò la scalata invernale rimanendo 11 giorni in parete e qui fece la sua prima esperienza come cineoperatore realizzando un documentario per la trasmissione Jonathan condotta da Ambrogio Fogar).
«Vivo nuove esperienze in Alaska, all'Isola di Baffin e ancora in California» aveva scritto sulla pagina Inalto.org «ma il richiamo della Patagonia è sempre forte, tanto da effettuare fino ad oggi 20 spedizioni in quelle terre. Nel corso di questi anni ho girato 11 filmati, dapprima in 16mm e poi in video, che oltre a girare il mondo partecipando a Festival, uso per tenere serate o conferenze in Italia. Oggi, con mia moglie Gabriella, mia sorella Luisa e suo marito Stefano, gestisco il rifugio XII Apostoli, completamente rinnovato e continuo l'attività di Maestro di Sci a Pinzolo e di Guida Alpina»... Ieri pomeriggio lo schianto.
È morto sul Campanile Alto, proprio una di quelle montagne che tanto bene conosceva, che aveva percorso e ripercorso tra caschi, imbragature e moschettoni. Anche l'elisoccorso è intervenuto per trasportarlo, ma le ferite erano troppo gravi.
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