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Calenda-Venditti e la piscina di sinistra

Ogni volta Carlo Calenda deve difendersi dall'accusa di essere un pariolino, sostenendo di non esserlo mai stato.

Calenda-Venditti e la piscina di sinistra

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Ogni volta Carlo Calenda deve difendersi dall'accusa di essere un pariolino, sostenendo di non esserlo mai stato. Però poverino, capitano tutte a lui. Tipo incontra Antonello Venditti in aeroporto e gli fa una confessione: «da bambino venivo a fare il bagno di nascosto nella tua piscina». Una storia che ti muove a compassione, strappalacrime, alla Dolce Remì, che tenerezza, il calendino che per poter fare un bagno in piscina entrava nel giardino di Antonello Venditti. Ci si potrebbe fare una miniserie Netflix. Che poi il calendino e Venditti si conoscevano bene, perché il calendino aveva come nonno paterno il regista Comencini, e la mamma è Cristina Comencini, e il padre un diplomatico impegnato in economia e finanza. Mica erano operai o contadini. La crème de la crème dell'alta borghesia romana. Ma lui, il calendino, immerso in questa agiatezza di sinistra, doveva usare la piscina di Venditti. Io cerco di immaginarmi la scena e la trovo straziante. Nessuno dei suoi genitori e nonni aveva una piscina? Penso di sì, però volete confessare di usare quella di Venditti? Povero, povero Carletto (che poi invece io ero convinto fosse il Carletto che cantava con Corrado che l'aveva fatta nel letto, l'età corrisponde, più o meno, invece mi sa che non è lui, lui al massimo la faceva nella piscina di Venditti). Che poi io mica li capisco, questi di sinistra. Devono sempre fare finta di essere poveri (Calenda grande: «non sono pariolino, abito al quartiere africano», e chi non conosce Roma si immagina un quartiere di senegalesi, invece è un quartiere ricco, le case e gli affitti costano un occhio), quando sono ricchi, nati ricchi, comunque sia benestanti, come Elly Schlein. Hanno questo complesso perché si rivolgono sempre ai poveri. Se ne vergognano perché vorrebbero avere avuto un'infanzia tipo Pier Paolo Pasolini (nato povero ma morto ricco). In Francia l'hanno sempre chiamata la Gauche Caviar, la sinistra al caviale. Significato della Treccani: «La sinistra come classe intellettuale dominante, che ama concedersi un tenore di vita elevato, in contrasto con le ideologie che professa». Probabilmente non è neppure questo il motivo della vergogna. Perché, torniamo a calendino, o alla piccola ellyna, la domanda è una: se non fossero nati in ambienti agiati, con le frequentazioni giuste, di alto livello, tra un via vai di industriali e artisti e attori e cantanti, sarebbero diventati quello che sono? Paradossalmente invece quello nato povero, senza frequentazioni importanti, con una storia da vero lavoratore del neorealismo, è Silvio. Che infatti non si vergogna della sua ricchezza, anzi, la ostenta senza problemi perché se l'è fatta da solo.

In ogni caso penso che la notizia bella della confessione di Calenda sia questa: da oggi in poi tutti i figli di genitori poveri di sinistra possono andare a fare il bagno nella piscina di sinistra di Venditti. Se Venditti non li vuole li aiuta Calenda a scavalcare il muro.

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massimilianoparente.com

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