Cantieri, Sala trema: 74 coinvolti. Così si approvavano i lavori

Pressioni di Boeri per la sua torre: da bocciata diventa subito promossa. E il membro della commissione chiede favori all'archistar per il figlio

Cantieri, Sala trema: 74 coinvolti. Così si approvavano i lavori

Lievitano i numeri della maxi inchiesta sull'urbanistica che ha travolto i vertici del potere milanese, coinvolgendo in prima persona il sindaco Beppe Sala e che ha portato alla richiesta di arresto per l'assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi. Sono al momento 74 gli indagati totali. Le accuse vanno dalla corruzione al falso, dall'abuso edilizio alla lottizzazione abusiva fino all'induzione indebita. E se la lista dei politici nei guai sarebbe (per ora) completa, potrebbero invece essere a rischio altri alti funzionari di Palazzo Marino.

La Procura di Milano, con i pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Marina Petruzzella e l'aggiunto Tiziana Siciliano, ha deciso di accorpare in un unico maxi fascicolo i filoni principali dell'affaire urbanistica. Ci sono finiti quello che a marzo ha portato ad arrestare l'architetto e dirigente comunale Giovanni Oggioni e quello di cui si è saputo due giorni fa con le richieste di arresto per sei persone, tra cui (ai domiciliari) l'immobiliarista Manfredi Catella. La maxi inchiesta sulla "incontrollata espansione edilizia" ruota intorno al progetto dei nove "Nodi", o "Porte metropolitane", al progetto del Pirellino di via Melchiorre Gioia e ad altri edifici, come quelli sequestrati in via Lepontina. Dietro a tutto ci sarebbe - è l'ipotesi dei pm - un "Pgt ombra", pensato dall'ormai ex presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni (per lui chiesto il carcere) con l'appoggio di Tancredi, per compiacere gli operatori privati. Sulle sei richieste di arresto deciderà il gip Mattia Fiorentini dopo gli interrogatori preventivi del 23 luglio. Con le perquisizioni della Guardia di finanza di mercoledì sono stati sequestrati anche telefoni e dispositivi informatici degli indagati. Tra questi, i dispositivi dell'assessore Tancredi. Proprio dall'analisi dei contenuti dei sui telefoni e pc, cioè messaggi, documenti e mail, potrebbero arrivare nuovi sviluppi.

Sul caso Pirellino-Torre Botanica si sarebbe consumato, secondo l'accusa, uno dei reati di induzione indebita, con le pressioni di Catella e dell'architetto titolare del progetto, Stefano Boeri, sui referenti dentro il Comune. Messaggi e insistenze inviati con "toni di comando" persino allo stesso sindaco. Ecco un esempio agli atti: "Vedete voi, da parte nostra faremo il possibile per affrontare al meglio i prossimi passaggi, ma il tempo sarà poi finito", scriveva Catella in chat il 9 giugno 2023. Sono i giorni della mancata approvazione del progetto in Commissione paesaggio, che poi però a ottobre cambierà idea... Con queste parole, per i pm, il ceo di Coima "minacciava l'aut aut" nei confronti "del Comune" se la Commissione avesse bocciato il suo Pirellino. Quel messaggio era destinato, come risulta dagli atti, a Christian Malangone, dg del Comune. La chat si trova, con molte altre, nel capitolo dell'inchiesta sulla presunta induzione indebita per ottenere il via libera, di cui risponde anche Sala. Dagli atti risulta poi come "qualche giorno dopo" la seduta del 22 giugno Alessandro Scandurra, componente della Commissione per il quale i pm propongono il carcere, avrebbe chiesto "a Boeri il favore di referenziare suo figlio", che "studia arte contemporanea a Londra, presso un personaggio con cui Boeri è in rapporti". Marinoni era inizialmente contrario al progetto di Coima e sarebbe stato proprio il bersaglio principale delle pressioni dai coindagati. Nelle chat tra lui e l'assessore Tancredi compare un messaggio del 20 giugno 2023. Scrive Tancredi: "Ti ricordo per esame domani Pirellino che un parere positivo con raccomandazioni o parere positivo solo sulla soluzione planivolumetrica ci metterebbe al riparo da attacchi (...) da parte di Catella e Boeri". Risulta infine che lo stesso Boeri avrebbe "suggerito" un "punto" poi inserito, secondo i pm, nel parere della Commissione sulla "necessità di concepire il ponte (che fa parte del progetto dell'edificio, ndr) come collegamento collettivo". Tra l'altro Marinoni si sarebbe confidato sul Pirellino "con Giacomo De Amicis, altro membro della Commissione". Malgrado "entrambi reputassero che la Torre Botanica di Boeri", che doveva sostituire il vecchio edificio, "e l'intervento sulla parte a ponte" fossero "fortemente impattanti, fuori contesto e incongrui" rispetto alle parti pubbliche di quella zona e "nonostante" la Commissione avesse già dato pareri contrari, i due avevano alla fine preferito "cedere alla pressioni indebite di Boeri, Catella e Tancredi ed a quelle mediate di Sala". Anche De Amicis risulta indagato per induzione indebita.

L'elenco delle pratiche su cui, secondo la Procura, Tancredi avrebbe esercitato "interferenze" sulla Commissione è lungo: via Ripamonti 89, adiacente al Villaggio Olimpico, l'Arena di Santa Giulia, via Treves, le torri di via Calvino e via dell'Assunta, il quartiere residenziale nell'area ex Trotto a San Siro.

Tra i progetti citati nelle carte come "manifestazione dei meccanismi inquinati dell'urbanistica" c'è infine quello di Boeri sulla trasformazione dell'area dell'ospedale Policlinico in via della Commenda, su cui la Procura avrebbe acceso un faro.

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