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Caos Israele, Gantz lascia il governo

Pressioni sul ministro perché resti. Ultimatum del Qatar ad Hamas: "Accetti l'accordo"

Caos Israele, Gantz lascia il governo
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L'atmosfera si fa incandescente in Israele. Benny Gantz, ministro del Gabinetto di guerra e leader centrista israeliano, parlerà questa sera alla scadenza del termine del suo ultimatum al premier Benjamin Netanyahu. Gantz aveva richiesto un piano concordato sul conflitto di Gaza che doveva includere chi potrebbe governare il territorio nel caso in cui Hamas fosse stato sconfitto.

Con tutta probabilità però - hanno sottolineato i media - Gantz annuncerà il suo ritiro dal governo, anche se ha subito pressioni affinché rimanesse, e pure Washington ha cercato di convincerlo a ritardare la sua fuoriuscita. In questo caos è previsto l'arrivo lunedì prossimo del segretario di stato Usa Antony Blinken. La visita - l'ennesima nel Paese dall'avvio della guerra - avviene per cercare ancora una volta l'accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi.

L'azione diplomatica americana non è riuscita finora a risolvere la crisi, ma il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si prende qualche merito e va orgoglioso di un suo risultato: ha sottolineato in un'intervista alla Abc come Netanyahu abbia dato ascolto alle preoccupazioni Usa sull'operazione militare a Rafah. «Stavano per entrare a Rafah, a tutta forza... Non l'hanno fatto», ha precisato. Quanto alla proposta di intesa, l'inquilino della Casa Bianca ha affermato: «Dobbiamo ottenere un cessate il fuoco», riconoscendo tuttavia che «è un momento molto difficile». L'offerta è stata presentata come «israeliana» ma ha scatenato contrasti interni al governo dello Stato ebraico, in particolare con l'ala dell'estrema destra.

Mentre la comunità internazionale continua a lavorare per fermare la guerra, il Qatar avrebbe dato ad Hamas un ultimatum per accettare l'accordo di cessate il fuoco. In caso contrario i membri dell'organizzazione palestinese potrebbero essere espulsi da Doha.

Lo ha riportato la Cnn. Gli Stati Uniti hanno esercitato forti pressioni sui membri del governo israeliano affinché acconsentissero al patto, scrive anche il Jerusalem Post. Ma la stessa Cnn ha rivelato che gli Usa hanno replicato lo stesso atteggiamento anche sul Qatar per ottenere il via libera di Hamas ai negoziati. Ma c'è dell'altro. Una fonte di alto livello egiziana ha rivelato all'emittente televisiva al Qahira al Ekhbariya che il gruppo palestinese darà la sua risposta sulla proposta di tregua avanzata da Washington entro pochi giorni. L'Egitto ha tenuto ampi incontri e contatti nelle ultime ore per riprendere i negoziati. La fonte ha aggiunto che Il Cairo ha ricevuto segnali positivi da Hamas.

Nel frattempo i malumori della popolazione israeliana non si sono sopiti su quanto accaduto quel tragico 7 ottobre, l'indimenticabile Shabbat di sangue, e si vorrebbe capire bene cosa sia successo e cosa non abbia funzionato. Netanyahu e i membri del suo governo hanno rifiutato di assumersi la responsabilità dei fallimenti che hanno preceduto il massiccio attacco di Hamas, che ha visto 3mila terroristi irrompere oltre il confine con Israele, uccidere circa 1.200 persone e sequestrare 251 ostaggi, per lo più civili, molti dei quali hanno pure subito atti di violenza. Il segretario del gabinetto di Netanyahu, Yossi Fuchs, però, in risposta ad una richiesta del procuratore generale dello Stato, Gali Baharav-Miara ha spiegato: «Israele è nel mezzo di una feroce guerra, i tempi non sono ancora maturi» per una commissione statale d'inchiesta sulla gestione da parte del governo dell'attacco di Hamas.

Intanto è trapelata la notizia dal quotidiano israeliano Haaretz che Netanyahu parlerà al Congresso degli Stati Uniti il prossimo 24 luglio, peserà però ora l'intervento di Gantz di questa sera che potrebbe togliere l'appoggio al governo.

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