Caos migranti, Salvini: "Stop ad accordo con Turchia, mandare i soldati in Grecia"

Il leader della Lega è intervenuto sul caos sul fronte migratorio che sta interessando i confini dell'Ue con la Turchia: "Azzerare i miliardi che diamo ogni anno ad Ankara ed inviare soldati ad aiutare i greci", così si è espresso Salvini su Facebook

Caos migranti, Salvini: "Stop ad accordo con Turchia, mandare i soldati in Grecia"

Azzerare l’accordo del 2016 ed aiutare la Grecia e la Bulgaria a difendere i propri confini: sono questi gli interventi proposti con un post su Facebook dal leader della Lega, Matteo Salvini, per tamponare le emergenze sorte negli ultimi giorni lungo le frontiere orientali dell’Ue.

A partire dalla giornata di venerdì, come si ricorderà, dalla Turchia la pressione migratoria è tornata ad essere piuttosto pesante. Quel giorno infatti il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in risposta al presunto mancato appoggio dell’Europa sulla battaglia di Idlib, ha annunciato di non avere più intenzione di fermare i migranti che vogliono dirigersi verso il territorio comunitario.

Una frase che si è tradotta in un via libera per migliaia di profughi presenti in Turchia, i quali hanno iniziato a stanziarsi lungo i confini terrestri e marittimi con la Grecia. Ne è nato un caos che per Atene, ma anche per Sofia, è apparso subito molto difficile da gestire.

Il governo turco ha addirittura parlato di 80mila migranti già riusciti ad oltrepassare i confini, in realtà i numeri sono molto più ridotti ma comunque non meno importanti. Specialmente per le autorità elleniche, già costrette a fronteggiare da anni una situazione costantemente al limite sul fronte dell’accoglienza dei migranti, l’arrivo di nuovi gruppi di profughi potrebbe avere effetti potenzialmente destabilizzanti.

Il governo di Mitsotakis, come scritto ieri su InsideOver, ha deciso di far da solo: l’esecutivo ellenico, in particolare, ha blindato i confini ed inviato più uomini a sorvegliare le frontiere marittime e terrestri. E non sono mancati momenti di tensione: la Polizia greca è stata costretta in più occasioni ad usare i lacrimogeni contro gli stessi migranti, mentre ieri è stato diffuso un video che ha mostrato alcuni militari della Guardia Costiera di Atene provare ad arpionare un gommone con dei profughi a bordo.

La situazione però non interessa solo la Grecia o la Bulgaria. Se le minacce di Erdogan, nel frattempo proseguite anche nelle scorse ore, dovessero trovare sempre più concretezza, il problema sarebbe di livello europeo visto che i migranti hanno come obiettivo quello di risalire la rotta balcanica, come accaduto tra il 2015 ed il 2016.

Proprio oggi è prevista in Grecia la presenza del presidente della commissione, Ursula Von Der Layen, così come del presidente del parlamento europeo, David Sassoli. La questione però ha avviato un’intensa fase di dibattito in tutto il vecchio continente. Ed è in questo contesto che si inseriscono le dichiarazioni accennate ad inizio articolo di Matteo Salvini: “L'atteggiamento di Erdogan è inaccettabile e merita misure drastiche”, ha dichiarato l’ex ministro dell’interno.

Il leader della Lega fa dunque intendere di voler proporre, sia in Italia che in Europa, una linea dura nei confronti della Turchia: “Occorre azzerare – ha proseguito infatti Salvini – i miliardi garantiti da Bruxelles ad Ankara con l’accordo del 2016”. Il riferimento è ai tre miliardi all’anno pattuiti in quell’occasione con i quali, secondo l’intesa raggiunta tra l’Ue e la Turchia, il governo di Ankara si impegna a mantenere all’interno del proprio territorio i profughi siriani.

Un accordo che adesso Erdogan vorrebbe provare a prolungare, da qui i recenti toni del presidente turco volti a rimarcare la propria minaccia sul fronte migratorio. Secondo Salvini, l’intesa andrebbe cestinata e, al contrario, occorrerebbe aiutare Grecia e Bulgaria inviando soldati dei vari paesi europei: “Gli Stati europei – ha infatti rimarcato il segretario del carroccio – mandino immediatamente soldati e mezzi militari per proteggere il confine greco-turco e quello bulgaro-turco. Da anni la Lega solleva il pericolo turco: l'Europa apra gli occhi prima che sia troppo tardi”.

Oltre a queste misure, secondo Salvini occorrerebbe ripensare

per intero ai rapporti tra Bruxelles ed Ankara ed è per questo che, nel suo post su Facebook, l’ex ministro ha chiesto di azzerare le procedure di adesione della Turchia nell’Ue e di sospendere l’accordo doganale del 1995.

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