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Barelli nuovo capogruppo FI. Malumori dopo la nomina

Il passaggio di Occhiuto alla guida della Regione Calabria ha spinto i deputati di Forza Italia a riunirsi per eleggere il nuovo capogruppo. Dopo un'iniziale divisione si è preferito non votare in modo segreto, come alcuni avevano richiesto

Barelli nuovo capogruppo FI. Malumori dopo la nomina

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, con una lettera inviata a Roberto Occhiuto, capogruppo uscente in quanto neo eletto presidente della Regione Calabria, ha designato l'uomo che, previa conferma dei colleghi, è stato chiamato a guidare i deputati azzurri. "Caro Roberto - si legge nella missiva che Occhiuto ha letto durante l'assemblea dei deputati di FI - dopo un'attenta valutazione designo come tuo successore alla guida del gruppo di Forza Italia alla Camera, l'onorevole Paolo Barelli. Ti ringrazio per il prezioso lavoro svolto in questi mesi difficili, mi complimento nuovamente per il risultato eccezionale nella tua Calabria".

Alcuni esponenti avevano chiesto lo scrutinio segreto, per garantire la massima trasparenza all'elezione del successore di Occhiuto. Tra questi anche i ministri Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. A quel punto Occhiuto, per mediare, avrebbe proposto Barelli capogruppo e Sestino Giacomoni come suo vice. Quest'ultimo, però, ha preferito chiamarsi fuori dalla disputa facendo un passo indietro. Alla fine si è deciso di votare in modo palese. Barelli è stato eletto per acclamazione capogruppo della Camera di Forza Italia. Senatore per tre legislature e deputato dal 2018, Barelli è stato eletto nel collegio uninominale di Terracina. Fedelissimo del Cavaliere, è presidente della Fin, la Federazione degli sport acquatici, e della Lega europea del nuoto.

Non sono mancati malumori prima e dopo la nomina del nuovo capogruppo, con la Gelmini che ha rivendicato di aver chiesto la votazione, insieme ad altri deputati azzurri, senza che questo volesse essere un atto di lesa maestà nei confronti del Cavaliere.

Giacomoni: "Leale a Berlusconi"

"La mia candidatura - avrebbe assicurato Giacomoni - non era per dividere ma per unire, ma essendo venuto meno il voto segreto", con Pittalis che ha ritirato la firma dal documento sottoscritto da un terzo dei deputati azzurri come da statuto, ed essendo arrivata la designazione del presidente, dobbiamo essere tutti uniti intorno a lui, che finalmente è tornato a Roma e sta lavorando per noi per rilanciare il centro destra e Forza Italia. Non ha senso dividersi, le guerre intestine ci fanno perdere spazio e consenso, avrebbe sottolineato Giacomoni, precisando che lui e Barelli non saranno mai nemici: "Anzi, vi posso dire che siamo innanzitutto amici. Un'amicizia, che nasce da anni di militanza comune in Forza Italia, visto che abbiamo iniziato insieme nel '94".

E ancora:"Siamo amici e leali al presidente Berlusconi, abbiamo tutti e due un buon carattere e siamo tutti e due laziali, quindi non è possibile un derby tra noi perché siamo la stessa squadra", avrebbe scherzato Giacomoni per poi annunciare il proprio ritiro.

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