Cara Brexit, 12 euro pure a chi fa scalo

Per entrare dall'Ue nel Regno Unito servirà un permesso speciale. A pagamento

Cara Brexit, 12 euro pure a chi fa scalo
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Il nuovo primo ministro inglese Keir Starmer ha promesso di voler «reimpostare le relazioni con l'Europa», ma in attesa di ricostruire i legami con il vecchio continente, la Brexit produce i suoi effetti di allontanamento dal Regno Unito. Un ostacolo si è aggiunto agli europei che vogliono visitare il Paese o anche solo farvi scalo: dal 2 aprile 2025 sarà necessaria un'autorizzazione di viaggio digitale preventiva (Eta), molto simile all'Esta necessario per gli Stati Uniti, al costo di dieci sterline a persona (13 euro circa), che potrà essere richiesta tramite application già da marzo. La britannica Eta (Electronic Travel Authorisation) riguarderà dunque dal prossimo anno i visitatori provenienti non solo dall'Europa ma anche da Australia, Stati Uniti e Canada, estendendolo praticamente ai cittadini di tutti i Paesi che viaggiano nel Regno Unito e che attualmente non necessitano di visto.

Si potrà fare domanda anche tramite un'apposita app da cellulare o sul sito del governo britannico. Basteranno un passaporto biometrico dai Paesi in questione, una foto, dettagli di viaggio, carta di debito o di credito e la risposta a una serie di domande. Il consiglio è di fare richiesta almeno qualche giorno prima della partenza e la risposta dovrebbe essere garantita entro 72 ore. L'Eta sarà valida fino a due anni, durante i quali si potrà viaggiare da e per l'Inghilterra, la Scozia, il Galles o l'Irlanda del Nord più volte, senza richiedere il permesso per ogni viaggio nel Regno Unito. Sarà consentito soggiornare, anche più volte, per un periodo massimo di sei mesi consecutivi (ma mai per ragioni di lavoro). Chi non avrà l'Eta sarà soggetto a multe. Se il via libera all'ingresso non venisse invece concesso, sarà necessario munirsi di visto perché impossibile ritentare l'iter. E il permesso sarà indispensabile anche se si intende fare semplicemente scalo a Londra per prendere una coincidenza aerea per altre destinazioni. La misura ha già scatenato le proteste degli aeroporti londinesi, che hanno già assistito alle sue quando i cittadini di diversi Paesi arabi (Bahrein, Giordania, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia saudita ed Emirati arabi uniti), che hanno subìto l'introduzione della misura già lo scorso novembre, hanno cominciato a snobbare gli scale a Londra per evitare altre lungaggini e complicazioni al loro viaggio.

L'Eta rientra in un piano di digitalizzazione e controllo delle frontiere che Londra intende chiudere entro la fine dell'anno prossimo, pare anche per accorciare le code ai controlli. Che ci siano finiti però anche gli europei, oltre che australiani e statunitensi, è chiaramente la conseguenza dell'uscita del Regno Unito dalla Ue.

A proposito di reciprocità, anche per gli inglesi che vorranno viaggiare in Europa si aggiungerà un'incombenza in più dopo la Brexit. Dall'estate prossima, i cittadini britannici che visiteranno l'Ue per turismo dovranno registrarsi online e pagare 7 euro per ottenere il permesso di ingresso digitale Etias (European Travel Information and Authorisation System).

L'autorizzazione, in questo caso, sarà valida per tre anni, per un numero di ingressi illimitato nei 27 Paesi membro, oltre che in Svizzeram Islanda, Liechtenstein, Norvegia. Permanenza fissata a un massimo di 90 giorni nell'arco di 180 (e dunque a un massimo di 18 mesi non continuativi nel periodo dei tre anni di Etias).

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