Milano Andrea Galli, collega 40enne e firma del Corsera, ha sempre avuto la capacità d'interrogarsi profondamente e, in maniera ostinata, di scavare il più possibile in vicende da altri abbandonate o trattate solo in parte. Questo fa di lui un cronista di prestigio, di quelli da «temere» quando si lavora intorno a un caso di cronaca nera, settore da cui proviene ma che, com'è ovvio, non poteva bastare al suo entusiasmo per la notizia.
Meritatissimo quindi il parterre di grandi nomi che ieri, all'Unicredit Pavillon, lo hanno accorto festosi e interessati, per parlare del suo nuovo libro, Carabinieri per la libertà, L'Arma nella Resistenza una storia mai raccontata, edito da Mondadori e da oggi in libreria. Sul palco Bruno Vespa, quindi lo stesso scrittore, poi il generale di divisione Enzo Bernardini, sottocapo di stato maggiore dell'Arma, lo storico Paolo Mieli, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, il critico letterario Antonio D'Orrico, con un intervento finale, commovente e di grande spessore, del comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Dal Sette.
L'ultima fatica di Galli infatti è il primo volume pubblicato delle
storie di eroismo, purtroppo finora sconosciute, sugli esponenti dell'Arma che parteciparono alla guerra partigiana dopo l'8 settembre. «E ancora, ci sarebbe da scavare e scrivere sull'argomento» ha spiegato lo scrittore.PaFu
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