Caracas al buio un'altra volta. E Putin manda cento militari

Caracas al buio un'altra volta. E Putin manda cento militari

Un nuovo blackout generale ha colpito il Venezuela, lasciando al buio diverse regioni, compresa la capitale Caracas. Lo riferiscono diversi utenti sui social. Intanto due aerei russi sono arrivati a Caracas nel fine settimana con a bordo un alto ufficiale accompagnato da un centinaio di soldati e una gran quantità di attrezzature. Secondo il sito russo Sputnik, l'iniziativa intende «onorare contratti tecnici militari». Nessun altro particolare è stato fornito ma una fonte dell'ambasciata russa di Caracas ha sottolineato che «non c'è nulla di misterioso».

Il primo a lanciare l'allarme è stato il giornalista indipendente venezuelano, Javier Mayorca, che su Twitter ha riferito dell'arrivo all'aeroporto nella capitale di due aerei, un cargo Antonov-124 e un jet più piccolo Ilyushin Il-62, dai quali sono sbarcati un centinaio di soldati, il generale Vasily Tonkoshkurov, a capo della direzione della Mobilitazione delle forze armate del Cremlino, e 35 tonnellate di attrezzature. Secondo il sito web Flightradar24, i due aerei hanno lasciato l'aeroporto militare russo Chkalovsky alla volta di Caracas venerdì, con uno stop in Siria; il cargo ha poi lasciato il Venezuela domenica. Tra Caracas e Mosca è in vigore un accordo firmato nel maggio del 2001 sulla cooperazione tecnico-militare, uno risalente al 2005 per la consegna di Kalashnikov AK-103 all'Esercito venezuelano e uno del 2006 per la costruzione di un centro di manutenzione e riparazione degli elettori russi inaugurato nel 2013 e per la costruzione di una fabbrica di Kalashnikov, che dovrebbe essere operativa entro la fine dell'anno.

«Gli Stati Uniti e i paesi della regione non resteranno inerti mentre la Russia esaspera le tensioni in Venezuela», il messaggio del segretario di Stato americano, Mike Pompeo al ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nella

conversazione telefonica, come ha reso noto il portavoce del Dipartimento, Robert Palladino. Pompeo ha stigmatizzato «il continuo invio in Venezuela di personale militare russo in appoggio al regime illegittimo di Nicolas Maduro».

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