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Carcere per atti osceni, bufera sul nulla

Proposta di legge di Cirielli (Fdi). Ma il governo: "Non è in agenda"

Carcere per atti osceni, bufera sul nulla

Il deputato e sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli ha presentato due proposte di legge, una delle quali ripristina la rilevanza penale degli atti osceni in luogo pubblico. Si tratta di una fattispecie che era stata depenalizzata nel 2016, ai tempi del governo Renzi. L'altra proposta - sulla quale sarà sempre competente la commissione Giustizia della Camera - rende il reato di travisamento un delitto, specificando come «in luogo dell'arresto e dell'ammenda» le sanzioni siano destinate a diventare, in caso il tutto venisse approvato, quelle della «reclusione e della multa». C'entra anche una stretta caschi che a volte vengono utilizzati durante le manifestazioni.

Il caso è scoppiato perché la notizia è stata data dal sito di Repubblica nel corso del pomeriggio di ieri. Poco dopo sono arrivate tanto critiche quanto precisazioni. «Il vice ministro Cirielli - ha attaccato Luana Zanella, capogruppo di Verdi e Sinistra alla Camera - non è nuovo a queste iniziative in difesa di una presunta morale pubblica. Ora chiede il carcere per i clienti delle prostitute se si appartano in automobile ma in appartamento i maschi possono sfruttare il corpo della donne come desiderano. Stessa pena Cirielli e Fdi chiedono per chi va in giro nudo: ci dicano dove sono tutte queste persone che vanno in giro nude perché noi non le vediamo».

Ma poco dopo l'emersione delle rimostranze da parte del centrosinistra, fonti della maggioranza hanno specificato come la proposta preceda, sotto il profilo temporale, la formazione del governo guidata da Giorgia Meloni e come le ipotesi di questi provvedimenti non siano peraltro nell'agenda delle forze di centrodestra che sostengono l'esecutivo in carica. Le stesse fonti hanno del resto rimarcato come la proposta di Cirielli fosse stata presentata lo scorso 13 ottobre, ossia nove giorni prima del giuramento e del primo Consiglio dei ministri. Lo stesso sottosegretario agli Esteri, in ogni caso, ha osservato come le sue proposte non avessero nulla ha a che fare con la prostituzione. «La mia proposta, presentata a inizio legislatura, prevede la ri-penalizzazione degli atti osceni in luogo pubblico, che erano stati de-penalizzati dal ministro Orlando. Sicuramente in passato il reato di atti osceni in luogo pubblico - ha fatto presente - riguardava anche i casi di prostituzione. Ma una cosa è imboscarsi, un'altra mettersi su una strada, rendersi 'visibile' in un luogo chiaramente esposto al pubblico. La Cassazione ha chiarito questo aspetto».

Tanto rumore per nulla, insomma, mentre il governo è soprattutto impegnato sul fronte internazionale.

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