Da Careca a Jean Todt: ecco chi "esporta" l'italiano

Nella Loggia di Villa Madama, sotto le volte affrescate da Raffaello, si parla di arte che porta l'italiano nel mondo, di musica, opera lirica, cinema, anche sport

Da Careca a Jean Todt: ecco chi "esporta" l'italiano
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"C'è una crescente voglia d'Italia nel mondo", dice Giorgia Meloni. E l'orgoglio linguistico fa rialzare la testa ad una comunità che fuori dai nostri confini conta 80 milioni di persone che parlano la lingua di Dante e Manzoni. Il videomessaggio della premier apre la prima Conferenza dell'Italofonia, voluta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Anche Papa Leone manda una benedizione. E la presidente maltese dell'Europarlamento Roberta Metsola parla in video.

"La nostra lingua - dice il vicepremier- costruisce ponti non muri tra i popoli. E questo è l'inizio di una nuova stagione". Cioè la nascita di una comunità internazionale, una rete tra Svizzera, Albania, Somalia, Argentina, Croazia, Tunisia, Grecia Malta, Vaticano, San Marino, Slovenia, Romania,Bulgaria, Macedonia, Libia..

Nella Loggia di Villa Madama, sotto le volte affrescate da Raffaello, si parla di arte che porta l'italiano nel mondo, di musica, opera lirica, cinema, anche sport. Tra i testimonial c'è il francese Jean Todt (nella foto sopra), già capo della Scuderia Ferrari, oggi inviato Onu per la Sicurezza stradale. "L'Italia mi ha dato la possibilità di coltivare la mia passione per le auto e per lo sport. Ho imparato valori come il dialogo e il lavoro di squadra. L'italiano per me è stata la lingua della velocità e della sicurezza".

Non servono interpreti per i rappresentati di 5 continenti. Partecipa il calciatore brasiliano Antônio de Oliveira Filho, detto Careca (nella foto in basso), che con Diego Armando Maradona fece grande il Napoli alla fine degli anni 80. E Diego Dominguez allenatore ed ex giocatore di rugby, italiano di origine argentina. Argentina è anche la speaker ed ex supermodella Valeria Mazza, che introduce la scrittrice Nadeesha Uyangoda, nata in Sri Lanka, la coreografa inglese Carolyn Smith, l'attrice greco-italiana Dorotea Mercuri.

Il ministro dell'Università Anna Maria Bernini spiega che la nostra è una delle lingue più studiate al mondo: 2 milioni di stranieri nelle scuole di 130 Paesi e 900 Università. La lingua è anche potere, spiega il ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis: "Nei nostri Cantoni le sfumature tra le 4 lingue ufficiali portano interpretazioni diverse di una legge. Le lingue possono diventare armi, come nella guerra russo-ucraina".

Dice Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, che con la Farnesina promuove la Conferenza: "Un migliaio di scrittori non italiani ha scelto la nostra lingua. Noi abbiamo 400 comitati, 350 centri d'esame, 110 Presidi letterari e decine di scuole". Per il direttore dell'Aiea Rafael Grossi, "gli italiani non sono andati nel mondo come soldati ma come portatori di cultura.

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