
Per settimane chiunque evidenziasse i legami tra la Global Flotilla e Hamas è stato sminuito, attaccato, ridicolizzato nonostante fossero spuntate fotografie tra il portavoce del gruppo terroristico in nord Africa e alcuni membri della Flotilla ma ora è più difficile negare l'evidenza visto che sono emersi documenti che attestano nero su bianco l'imbarazzante relazione.
Nella striscia di Gaza sono stati infatti trovati - e l'esercito israeliano li ha diffusi - documenti ufficiali di Hamas svelati dall'esercito israeliano che ne dimostrano il coinvolgimento diretto nel finanziamento e nell'esecuzione della missione della Flotilla verso Gaza. Il gruppo terroristico non agisce infatti solo all'interno della striscia ma opera anche all'estero in particolare attraverso la "Conferenza palestinese per i Palestinesi all'Estero" (Pcpa), un'organizzazione istituita nel 2018 che, secondo il ministero degli Esteri israeliano: "Funge da organo di rappresentanza di Hamas all'estero, operando di fatto come ambasciate di Hamas. L'organizzazione opera sotto copertura civile ed è responsabile, per conto di Hamas, della mobilitazione contro Israele, tra cui manifestazioni violente, marce contro Israele e flottiglie dimostrative e provocatorie".
Il legame tra Hamas e la Pcpa emerge con chiarezza nel primo dei due documenti rinvenuti a Gaza, si tratta di una lettera del 2021 firmata dal capo dell'Ufficio Politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che "invita direttamente ed esplicitamente il presidente del PCPA all'unità" e sostiene pubblicamente l'organizzazione. Non a caso il Pcpa è stato designato da Israele come gruppo terroristico nel 2021, proprio perché affiliato di Hamas. Secondo quanto svelato dall'Idf, tra le figure che hanno firmato la dichiarazione durante la "Conferenza palestinese per i Palestinesi all'Estero" figura anche Samir Alqariyati, giornalista indipendente che opera in Italia. Ma è il secondo documento rinvenuto a Gaza a svelare in modo inequivocabile i rapporti tra Hamas e la Flotilla grazie a un elenco di agenti del Pcpa appartenenti al gruppo terroristico palestinese: "Tra i nomi presenti nell'elenco figurano Zaher Birawi, capo del settore Hamas del Pcpa nel Regno Unito e noto per aver guidato le flottiglie dimostrative nella Striscia di Gaza negli ultimi 15 anni (numero 19 nel documento), e Saif Abu Kashk (numero 25 nel documento), un agente dell'organizzazione in Spagna". Proprio Zaher Birawi è ritratto in una foto con Greta Thunberg mentre Abu Kashk, oltre a essere un agente del Pcpa affiliato ad Hamas, è "anche l'amministratore delegato di Cyber Neptune, una società di facciata spagnola proprietaria di decine di navi che partecipano alla flottiglia "Sumud". Pertanto, queste navi sono segretamente di proprietà di Hamas". Eppure, anche di fronte di queste evidenze, la portavoce italiana della Global Flotilla Maria Elena Delia prova a negare parlando di "propaganda" e affermando: "I fogli mostrati da Israele non provano né il finanziamento né il controllo di Hamas sulla Global Sumud Flotilla". Parole smentite anche dal generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa secondo cui "la Flotilla ha delle connessioni con Hamas e di questo ci sono le prove, ma come sempre tutto ciò che Israele dice a sua discolpa è passato quasi inosservato. Ora invece l'Idf afferma di aver trovato documenti che attestano inequivocabilmente che Flotilla è uno dei tanti bracci operativi di Hamas nella guerra dell'informazione, del condizionamento delle opinioni pubbliche e delle conseguenti decisioni politiche".
Intanto ieri Fdi con Sara Kelany ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno per chiedere "se sia a conoscenza del dossier del governo israeliano di cui danno notizia diversi media italiani e stranieri e se il Governo intenda approfondire, alla luce di tali indiscrezioni, la presenza effettiva di legami tra l'iniziativa della Global Sumud Flotilla e organizzazioni terroristiche di
matrice islamista attive in Medio Oriente e Asia orientale". Legami che hanno ben poco a che fare con l'iniziale intento umanitario della missione e su cui è necessario fare luce anche visto il coinvolgimento di vari italiani.