A Casa Cucinelli lusso sussurrato, alta finanza e candidate all'Oscar

Alla presentazione della collezione il mondo della moda, attrici di talento e imprenditori prestigiosi

A Casa Cucinelli lusso sussurrato, alta finanza e candidate all'Oscar
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Nella collezione Primavera-Estate 2026 ci sono abiti in seta e cotone lavorati con un effetto a livrea di pesce che richiedono 66 ore di lavorazione e ieri, in via Montello 16 a Milano a Casa (Brunello) Cucinelli, c'era il mondo. Imprenditori, giornalisti (pure quelli del NYT), il mondo della moda al gran completo (uno su tutti Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana), attrici (da Alessandra Mastronardi a Barbara Ronchi, candidata agli Oscar per Familia di Costabile), insospettabili signori dell'alta finanza (perfettamente a loro agio in un evento di moda che però sembra di moda solo il giusto), gli uffici stampa (perfino quelli della concorrenza). E poi, ovviamente, gli splendidi manichini viventi con indosso l'inarrivabile del maestro di Solomeo. Effluvi di cachemire color panna, grigio pallido, castagna acerba, perché sul popolo di Cucinelli non tramonta mai il sole e non cade mai la pioggia (malgrado ieri cadesse torrenziale nel bel mezzo del ricevimento aperto dalle 16 alle 22). Per questo, trovarsi lì in mezzo vestiti di nero (feticcio di qualsiasi modaiolo indeciso, insicuro e privo di sufficiente fantasia) fa sentire come un peperone in una macedonia di frutta.

Polacchini chiari, short, giacche vaporose, gonne ricamate e chicchissime file di bracciali e collane in argento e pietre a illuminare ciò che nasce già illuminato. Merito dei libri che Cucinelli divora come succulente fiorentine, del pacificante, elegantissimo borgo-quartier generale, della saggezza contadina del "babbo" che lo stilista tiene impressa come un mantra e ogni giorno rielabora col genio che lo stesso padre gli ha lasciato in sorte. È tutto prezioso ciò che si aggira sul parquet chiaro puntellato di piante tropicali di Casa Cucinelli.

Il lucernario, i pezzi di sartoria fluidi che si arrampicano efficaci sulle statuarie modelle perché come diceva la più grande costumista della storia, Edith Head, "un abito dovrebbe essere stretto abbastanza per mostrare che sei una donna e sufficientemente morbido da provare che sei una signora". E Brunello, il patron, sempre lì. Presentissimo ma lontanissimo, come tutti i veri potenti.

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