Politica

Casaleggio si tira fuori: "Il M5s? È il classico partito personale"

L’ex pentastellato ha rivelato di non essersi recato alle urne perché quella di oggi è "una democrazia di carta"

L'ex pentastellato Davide Casaleggio
L'ex pentastellato Davide Casaleggio

“Quella di oggi è una democrazia di carta, per questo motivo nessuna forza politica ha avuto la mia fiducia”. Davide Casaleggio è tranciante nel rispondere alle domande del giornalista Emanuele Buzzi. Intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato che bisogna avere il coraggio di “reinventare la democrazia rappresentativa che è uguale a se stessa da un paio di secoli e non è più coerente con lo spirito del tempo”. Per l’ex esponente del Movimento 5 Stelle, che sembra essere d’accordo con il saggista Massimo Fini, “nel ventunesimo secolo la sovranità dei cittadini non può ridursi alla sola possibilità ogni cinque anni di dare, attraverso il voto, una delega praticamente in bianco a un partito, ma deve garantire strumenti di controllo e di partecipazione nelle mani dei cittadini prima e dopo il voto”.

Casaleggio ha ricordato che nelle precedenti elezioni politiche furono gli iscritti dei Cinque Stelle a decidere il programma elettorale e quali candidati inserire in lista, cosa che non si è ripetuta in questa tornata dove sono stati imposti dall’alto listini bloccati. Tutto ciò avrebbe fatto crescere anche l’astensionismo. “Il movimento era riuscito a convincere nel 2018 gli astensionisti ad andare a votare – ha detto in maniera sarcastica – e nel 2022 a non farlo più”. Casaleggio guarda al passato con nostalgia, parlando di “un modello partecipato e aperto che guarda ai cittadini non come elettori nel giorno del voto, ma come interlocutori continui e privilegiati”. Poi, l’affondo al Movimento 5 Stelle di oggi, considerato un partito personale.

L’ex pentastellato resta convinto che il reale cambiamento culturale e politico possa avvenire attraverso la mobilitazione delle persone ed è sicuro che l’ex leader Alessandro Di Battista possa ancora dare il suo contributo, anche restando fuori dalle istituzioni.“Oggi – ha continuato Casaleggio – siamo in una nuova era, quella della Platform Society ed esistono strumenti che sto studiando che possono consentire un'enorme influenza e pressione sociale anche stando fuori dalle istituzioni collegando tra loro gli attori sociali della società civile con un modello olocratico”.

Nessuna delusione, infine, per la bocciatura di tanti nomi illustri del Movimento 5 Stelle. “Il vincolo dei due mandati – ha concluso – era un impegno preso con i cittadini e per me è sempre stato scontato il fatto che dovesse essere rispettato. Piuttosto mi dispiace che sia stato oscurato il sito del Movimento che consentiva a tutti i cittadini di poter verificare il rispetto di tutti gli altri impegni presi da parte degli eletti”.f

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