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Casaleggio va all'Onu e scatena l'ira dei dem: "Chi lo ha mandato?"

Bufera sul guru, il Pd chiede a Conte di chiarire. L'azienda: «C'è stato anche Prodi»

Casaleggio va all'Onu e scatena l'ira dei dem: "Chi lo ha mandato?"

All'Onu entrano ormai tutti, ma solo l'Italia manda Davide Casaleggio. La notizia è stata comunicata da Casaleggio stesso convinto così di controllare le polemiche o forse anticiparle. In un'intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato che il primo ottobre parlerà alle Nazioni Unite della sua creatura, la piattaforma Rousseau, nella giornata dedicata alla Digital Citizenship. In che veste? A nome di chi? A nome dell'Italia. L'iniziativa è organizzata dal ministero degli Esteri guidato da Luigi Di Maio che gli ha confezionato l'intervento. Fonti Onu hanno precisato che l'evento con Casaleggio «è uno dei tanti» mentre fonti di governo hanno provato a ridurre dicendo che Casaleggio parlerà «in qualità di rappresentante della società civile». «Polemiche pretestuose e strumentali» le ritiene invece il M5s che cita un precedente di Romano Prodi. Ma il Pd era stato informato? Non risulta. L'intervista infiamma infatti l'alleato del M5s che denuncia il conflitto d'interesse fra il governo e l'azienda privata di Casaleggio. Il capogruppo del Pd al senato, Andrea Marcucci, pretende chiarimenti: «Casaleggio è stato multato dal garante della Privacy, incredibile che parli a un evento collaterale all'Onu a nome del governo italiano. Chi lo ha deciso?». A chiederne conto anche Filippo Sensi, ex portavoce di Matteo Renzi: «Leggo di una proposta Casaleggio all'Onu. A nome, nientemeno dell'esecutivo italiano. Quale? Quello di prima? Quello di adesso? E il governo? Russò? Sveglia». A calcare sul conflitto è Andrea Romano, deputato del Pd, che invita il M5s a risolvere il conflitto d'interessi che pesa «come un macigno». Che la partecipazione di Casaleggio all'Onu non appartenga al novero della normalità lo pensa l'ex presidente del Pd, Matteo Orfini: «Non è normale». Ma l'elenco non si ferma.

L'ex ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, si rivolge al premier Giuseppe Conte perché «il fatto che il Pd governi insieme al M5s non significa accettare che il governo sponsorizzi l'associazione di Casaleggio addirittura all'Onu. Mi aspetto che Conte chiarisca quanto prima». A scatenarsi sull'argomento è però Matteo Salvini: «Qualcuno chiede una commissione d'inchiesta sui finanziamenti ai partiti, bilanci e potenziali conflitti di interesse e poi c'è questa associazione privata che va a parlare a nome del governo e del popolo italiano. Mi sembra vergognoso. Mi sembra veramente indegno. Qualcuno ci guadagna qualcosa? Chi paga? Chi incassa? Chi fattura? Ne vedremo delle belle». La Lega - ha già fatto sapere il capogruppo in commissione Affari Esteri, Eugenio Zoffili - prepara un'interrogazione per il question time di giovedì. Un'altra sarà al senato ed è di Forza Italia. Per la presidente dei senatori, Annamaria Bernini, si tratta infatti di «un gigantesco conflitto d'interessi che viene esportato addirittura al Palazzo di Vetro in coincidenza con l'esordio internazionale del ministro di Maio» anche se trova grottesco il Pd che solo oggi scopre «il totalitarismo digitale» di Casaleggio. Infuriata è Giorgia Meloni, leader di Fdi: «Il governo in cui siede Di Maio, ministro degli Esteri e capo politico del M5S, organizza all'Onu un evento sulla cittadinanza digitale e invita Davide Casaleggio a promuovere il progetto Rousseau. Nessuno ha niente da dire su questo enorme conflitto di interessi? Cercasi coerenza Cinquestelle». Tra gli indignati, su Twitter, c'è pure Davide Serra, finanziatore di Renzi: «Il partito M5s è di fatto gestito da un srl. Schifo democratico.

Portarlo a Onu è un insulto a ogni italiano».

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