Politica

Case dei terremotati ai migranti. Ma il neo sindaco blocca il bando-beffa del Pd

Bloccato il bando di Cialente (Pd) che dava 40 dei 50 nuovi alloggi agli immigrati. Il neo sindaco Biondi (Fdi): "D'ora in poi premieremo gli aquilani"

Il centro storico de L'Aquila
Il centro storico de L'Aquila

All'Aquila tira un'altra aria. Tutto merito del nuovo sindaco Pierluigi Biondi. L'esponente di Fratelli d'Italia si è messo subito a fare piazza pultica della pessima gestione di Massimo Cialente. E tra le tante emergenze a cui si è trovato a dover mettere mano c'è anche quella abitativa. Spulciando tra le carte del Comune si è, infatti, accorto che il bando per l'assegnazione degli alloggi sociali, messo a punto dalla precedente giunta di centrosinistra, premiava quasi soltanto gli immigrati lasciando i terremotati con un pugno di mosche in mano. Così, come racconta la Verità, Biondi ha deciso di annullarlo.

A leggere il bando della Giunta Cialente, che riguardava l'assegnazione dei nuovi alloggi del Progetto case delle new town e dei Moduli abitativi provvisori, sembrerebbe che sia stato pensato apposta per favorire gli immigrati. "Sui primi 50 alloggi, grazie ai criteri individuati dalla sinistra - spiega Giorgia Meloni - 40 sarebbero andati agli stranieri". Non solo. La precedente amministrazione permetteva agli stranieri di "prendere la residenza dopo aver avuto la casa". Ora questo bando è carta straccia. E, come promette lo stesso Biondi, "le case andranno alle famiglie aquilane terremotate".

Fortunatamente, come spiega l'assessore alle Politiche sociali e abitative Francesco Bignotti, la graduatoria non era stata ancora pubblicata e, quindi, nessuno può vantare alcun "diritto acquisito". "Ora stiamo facendo le opportune valutazioni per riformulare i criteri del bando - spiega alla Verità - ma tutto è partito da un ragionamento di merito, ovvero ci siamo accorti che non era stata fatta alcuna differenza di punteggio tra chi vive all'Aquila da sempre, Italiano o straniero che sia, e chi è arrivato da pochi mesi, magari per lavorare ai cantieri della ricostruzione". Di tutto il bando la parte più assurda era, senza alcun dubbio, l'assenza del vincolo di residenza nel Comune dell'Aquila.

"Noi - conclude l'assessore - vorremmo introdurre una premialità per quelle famiglie residenti all'Aquila da prima del terremoto del 2009".

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