Coronavirus

Il centrodestra chiama il Colle. "Il governo non ci dà ascolto"

I tre leader pronti a collaborare: "Parlamento convocato a oltranza". Berlusconi: "Le nostre idee vengano considerate"

Il centrodestra chiama il Colle. "Il governo non ci dà ascolto"

«Una convocazione immediata e a oltranza delle Camere e la possibilità di essere ricevuti dal presidente della Repubblica nei modi e nelle forme ritenute più opportune alla luce delle nuove regole». È la richiesta congiunta delle opposizioni in una nota comune di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. I leader della Lega, di Forza Italia e di Fdi definiscono «fondamentale» restituire al Parlamento la sua centralità «affinché eserciti appieno i poteri affidatigli dalla Costituzione, legiferare e controllare l'attività del governo». Non è esclusa una convocazione telematica delle Camere, come proposta con insistenza nei giorni scorsi anche da esponenti del centrosinistra. Sul tema della convocazione del Parlamento ha insistito anche il leader di Italia viva, Matteo Renzi. L'esempio arriva dall'Unione europea: la settimana prossima il Parlamento europeo si riunirà in sede telematica e gli europarlamentari, tra i quali proprio Berlusconi, si collegheranno da remoto.

La richiesta al presidente della Repubblica nasce dall'esigenza di appellarsi al garante della Costituzione e rappresentante dell'unità nazionale, perché spinga sul premier Giuseppe Conte e sul governo in modo da concertare le azioni future più di quanto sia avvenuto finora. Subito dopo aver visto le modalità dell'intervento di Conte, che ha tenuto in sospeso il Paese e scatenato anche le proteste dell'Associazione stampa parlamentare e dell'Ordine dei giornalisti, Berlusconi dalla Provenza ha subito chiamato i suoi e si è sentito con Salvini e Meloni per concordare una linea comune di intervento.

Salvini, pur tra le critiche, continua sulla linea della collaborazione. «Chiudere tutto ciò che non è vitale» è il concetto chiave del leader leghista, che chiede «mascherine e protezione per tutti, un anno bianco di pace fiscale nel 2020 per le imprese e i lavoratori». Poi punge: «Ma ora basta leggere i decreti via facebook». Berlusconi ha chiarito la posizione azzurra con un tweet scritto personalmente: «Forza Italia ha offerto collaborazione istituzionale ed è impegnata a dare il suo contributo al superamento della doppia emergenza, sanitaria ed economica. Il governo invece no. Ha finora accettato un concreto confronto e non sembra voler tenere in considerazione le proposte moderate approfondite dal centrodestra». Meloni parla di «metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal governo: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa. E sostiene che «tutto questo non fa che peggiorare il senso di insicurezza, ansia e incomprensione».

Renato Brunetta, che per Forza Italia ha partecipato ai tavoli tecnici con il governo, in collegamento Skype con Rainews24, ha chiesto che «il blocco deciso dal governo sia compatibile con la vita del Paese» e che «nessuno sia lasciato solo». E ancora che «l'Italia deve essere bloccata per ciò che non è essenziale ma deve poter continuare in maniera ordinata a fare ciò che è essenziale». Le emergenze sociali da gestire sono infatti molto numerose, soprattutto nelle metropoli e nei centri urbani più grandi e popolosi. Fondamentale, secondo Fi, il ruolo dei militari. Il vicepresidente Antonio Tajani, già sabato, aveva chiesto «l'intervento dell'esercito» per garantire che nelle prossime due settimane le regioni del Sud, rimaste finora più protette dal virus, siano tutelate da un ritorno di massa di persone che hanno vissuto in aree più a rischio come la Lombardia. Domanda accolta: «Meglio tardi che mai.

Hanno vinto i governatori di Calabria e Basilicata, Santelli e Bardi» è il commento di Tajani.

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