Il centrodestra: "Ora faccia un passo indietro". Le scuse surreali di Cotticelli: "Non ero lucido"

Il commissario caduto in tv evoca complotti. E getta ombre sul successore

Il centrodestra: "Ora faccia un passo indietro". Le scuse surreali di Cotticelli: "Non ero lucido"

Saverio Cotticelli lascia il posto, ma raddoppia nello studio di Massimo Giletti. La seconda puntata dell'affaire dell'ormai ex commissario ad acta della sanità calabrese va in onda su La7, davanti alle telecamere di Non è L'Arena. Surreali le dichiarazioni rilasciate in un'intervista al programma Titolo V su Rai3. Il servizio televisivo trasmesso venerdì ha fatto scoppiare polemica. Tra l'ammissione di non sapere di chi fosse la responsabilità dell'attuazione del piano Covid e l'ignoranza sui numeri dei posti in terapia intensiva, Cotticelli è stato costretto al passo indietro. E la versione del giorno dopo dell'ex commissario è ancora in prima serata. Cotticelli si presenta da Giletti e ondeggia a mezz'aria tra accuse di complotto rivelazioni sulle sue condizioni psicofisiche durante il colloquio con il cronista di Titolo V. «Quello dell'intervista sembrava la mia controfigura, non so cosa mi sia successo». E ancora: «La mia famiglia non mi conosceva, non connettevo, sto cercando di capire con un medico se ho avuto un malore o altro». La performance si snocciola attraverso frasi a mezza bocca, e frasi di questo tipo: «Ero in uno stato confusionale su cui sto indagando, non ero lucido, ho vomitato, ho passato una nottata terribile». Quando gli si chiede se sospetta se l'avessero drogato si limita a non rispondere. E lancia il sasso e nasconde la mano evocando anche un pesante sospetto sul suo successore Giuseppe Zuccatelli, parlando di un debito di 100 milioni di euro del policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro, di cui era stato commissario straordinario proprio il suo successore. Allusioni fatte tra le righe nel corso della performance su La7. Ma che potrebbero provocare strascichi della vicenda, già ingarbugliata.

E Zuccatelli è l'obiettivo della polemica portata avanti dall'opposizione. Con il centrodestra compatto che chiede un passo indietro all'esponente vicino a Leu, già candidato con il partito di Speranza alla Camera senza essere eletto. « "Ti becchi il virus solo se ficchi la lingua in bocca ad uno per 15 minuti". Firmato Dott.Zuccatelli. Quelli responsabili, intelligenti e di sinistra... Conte incapace, la Calabria ringrazia per la scelta», apre le danze il leader della Lega Matteo Salvini con un post su Facebook. Rincara la dose Giorgia Meloni, segretario di Fratelli d'Italia. «Questo signore è Giuseppe Zuccatelli, il nuovo commissario alla Salute della Regione Calabria nominato dal governo Conte - scrive Meloni allegando il video incriminato - tra i grandi meriti di Zuccatelli quello di essere da sempre organico alla sinistra»

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, chiede l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rimuovere anche il nuovo commissario Zuccatelli.

E Antonio Tajani, vicepresidente azzurro dichiara: «Si è andati di male in peggio. Il governo dimostra di non saper scegliere, tenendo in stato di commissariamento la sanità in Calabria. La sanità in questa regione sono dieci anni che è commissariata dal governo»

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