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Centrodestra unito sull'Europa. Passa la linea europeista di Fi

Gli azzurri hanno convinto anche la Lega di Salvini. Manovre al Senato: gruppo centrista di moderati delusi

Centrodestra unito sull'Europa. Passa la linea europeista di Fi

Il centrodestra sul Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, batte un colpo importante e su un tema potenzialmente divisivo si ritrova unito sotto una stessa risoluzione. L'accelerazione avviene dopo una telefonata tra Silvio Berlusconi (che oggi sarà a Bruxelles al summit del Ppe, dove con la Merkel è possibile che parli di Mes) e Giorgia Meloni in cui si decide di lavorare su un testo unico e preservare lo spirito di coalizione, lanciando un segnale in chiave futura.

«Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia si sono presentati compatti alla discussione sul prossimo Consiglio europeo. I tre partiti del centrodestra hanno raggiunto un accordo su una risoluzione unitaria alla quale hanno lavorato i tre capigruppo, Riccardo Molinari, Mariastella Gelmini e Francesco Lollobrigida, insieme ai leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai, al forzista Renato Brunetta e ad Andrea Delmastro Delle Vedove per Fratelli d'Italia», si legge in una nota di Forza Italia. «La risoluzione è stata condivisa e sottoscritta anche da Maurizio Lupi per la componente Noi con l'Italia-Usei». Sul Mes l'impegno è quello a non procedere «ad alcuna formale adesione prima che le numerose criticità siano discusse e risolte».

Fi, almeno inizialmente, era orientata a presentare una propria mozione più «riformista», poi Mariastella Gelmini è riuscita a portare a termine una mediazione interna e a far passare la linea di un testo unitario. Alla fine il via libera azzurro è arrivato dopo l'arrotondamento di alcuni passaggi di stampo troppo critico verso l'Ue. Un successo, visto che anche la Lega di Salvini ha accettato il taglio europeista degli azzurri. Giorgia Meloni si dice «orgogliosa di aver promosso la risoluzione unitaria. Oggi Fdi, Lega e Fi si presentano uniti in una battaglia campale per la difesa dell'interesse nazionale italiano». E Mariastella Gelmini assicura: «È un altro mattone importante per l'unità della coalizione nel rispetto della visione europeista di Fi, che non significa rinunciare a difendere gli interessi dell'Italia. Un buon segnale per il futuro del centrodestra e per quello del Paese. Saremo chiamati presto a governare insieme e abbiamo dato la plastica dimostrazione che la coalizione c'è». Per Francesco Lollobrigida: «Dalla risoluzione arriva un segnale chiaro della capacità del centrodestra di fare sintesi su temi strategici fondamentali come quelli europei nonostante l'appartenenza a tre famiglie differenti. Una dimostrazione di unità importante». E l'azzurro Marco Marin aggiunge: «Per cambiare il Mes l'Italia dovrebbe far sentire con forza la propria voce, ma questo governo questa forza non ce l'ha. Oggi il centrodestra ha dimostrato che è pronto a governare e a difendere davvero gli interessi degli italiani».

Se alla Camera il centrodestra classico segna un punto, al Senato proseguono le grandi manovre per la costituzione di un gruppo centrista con al suo interno i delusi di Forza Italia, i totiani di Cambiamo e chi vuole dialogare con Matteo Renzi. Il gruppo parlamentare a Palazzo Madama si formerebbe avvalendosi del simbolo di Idea, guidata da Gaetano Quagliariello. Più complicata, invece, la situazione alla Camera dove il quadro resta molto fluido. «Il gruppo al Senato è già pronto e potrebbe partire a breve, il problema è alla Camera, ma ci stiamo lavorando», confida all'Adnkronos Paolo Romani presente alla cena con parlamentari azzurri organizzata dalla Polverini la settimana scorsa al ristorante Gina.

Un progetto che punterebbe sulla coppia e la leadership di Mara Carfagna e Giovanni Toti andando a fare concorrenza diretta a Forza Italia.

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