Cerva Claretta allontanata dal paese: la mobilitazione la riporta a "casa"

L'animale viveva nelle strade di Comelico. Il sindaco: "Tornerà a primavera"

Cerva Claretta allontanata dal paese: la mobilitazione la riporta a "casa"

Di solito quando si leggono espressioni come «situazione a rischio», «summit», «mobilitazione di massa», «fare il punto della situazione», «vertice con corpo forestale e polizia provinciale», «individuare una soluzione ampiamente condivisa» si pensa subito a calamità naturali tipo alluvioni, terremoti, frane, valanghe o tsunami.

A Comelico Superiore, 2.174 abitanti (più una cerva momentaneamente trasferita nel limitrofo paese di Sedico), questi termini invece li usano a proposito di tale «Claretta», che non è una donna ma una femmina di cervo (quella «momentaneamente trasferita» cui abbiamo fatto cenno prima).

Ma perché la comunità comelicese è così in apprensione per Claretta? Dovete sapere che la suddetta, per lungo tempo, è stata la mascotte del paese: lei - Claretta - si aggirava abitualmente tra le case; mentre loro - i paesani - gli davano da mangiare come si farebbe con un animale domestico. Un feeling fiabesco alla Walt Disney, con la cerva Claretta in versione Bambi (che però è un cucciolo di capriolo). Ma come in ogni rapporto leggermente contronatura (il cervo è un animale selvatico che, per vivere bene, dovrebbe rimanere tale), i guai per Claretta sono cominciati quando il suo livello di umanizzazione ha superato i limiti di guardia. La colpa, ovviamente, non è di Claretta ma degli umani che hanno preso a trattarla alla stregua di una orfanella bisognosa di cure. E così Claretta si è indebolita perdendo l'antico vigore che le veniva dalla necessità di procurarsi, da sola, il cibo. Insomma, le coccole umane le hanno fatto male. Tanto che, con i privi freddi invernali, l'animale è stato preso in custodia dalla polizia provinciale di Sedico. Apriti cielo. A Comelico è subito nato un comitato di protesta «per riportare subito Claretta nella frazione Sega Digon» dove è considerata una di «famiglia». Una mobilitazione popolare, anche via social, che ha costretto il sindaco di Comelico, Marco Staunovo Polacco, a indire «summit», «vertici» e «incontri istituzionali» per affrontare l'emergenza-Claretta.

Ecco alcuni stralci delle fondamentali dichiarazioni del primo cittadino, così come riportate dal Corriere delle Alpi: «A primavera valuteremo come e dove riposizionare l'animale nel suo habitat naturale. Si tratta infatti di un cervo e, dunque, di un animale selvatico che necessariamente dovrà tornare a vivere libero. Sicuramente lo farà tra i boschi del Comelico, questo posso assicurarlo, ma non sappiamo quando».

In conclusione una stoccata contro gli effetti negativi di un certo buonismo animalista da cartolina: «Sarebbe il caso, quando Claretta tornerà in paese, di evitare di darle da mangiare nei pressi della statale, col

rischio di generare incidenti; bisognerà attirarla in zone più interne e per questo più sicure». O - ancor meglio - lasciarla in pace. Nel rispetto della vera natura di un cervo. E della sua dignità di animale selvatico.

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