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Cervello e neuroscienze. A Roma 600 ricercatori

Oggi e domani i lavori sul futuro delle patologie neurologiche. Apre il tavolo il ministro Schillaci

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Demenza, neuro oncologia, sclerosi multipla, disordini dell'età evolutiva. Saranno questi i principali temi affrontati al meeting delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione, organizzato dall'Irccs San Raffaele a Roma per oggi e domani all'Angelicum Centro Congressi di Roma.

«Un momento di estremo interesse scientifico per gli specialisti del settore» spiega Massimo Fini, presidente del congresso e Direttore Scientifico del San Raffaele. «Un momento di discussione e confronto sulle principali tematiche di ricerca e di assistenza inerenti le patologie neurologiche, con lo scopo, come nella mission degli Irccs, di identificare innovative strategie immediatamente trasferibili nella pratica clinica».

Sarà il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ad aprire la due giorni di lavoro per la quale sono attesi a Roma oltre seicento tra ricercatori e clinici. Si discuterà degli studi e delle scoperte legate alle principali malattie neurologiche, alle demenze, alle malattie cerebrovascolari e rare, alla neuro-oncologia, all'epilessia, alla sclerosi multipla e ai disordini dell'età evolutiva. Patologie che, nel loro complesso, rappresentano la principale causa di deficit acuti e di disabilità permanenti o progressive a livello globale e si qualificano come un vero e proprio problema di salute pubblica, in crescita esponenziale, con un forte impatto per il sistema sanitario, sociale ed economico nazionale.

Una delle sfide dei prossimi anni sono le malattie neurodegenerative. Nel nostro Paese si stimano oggi circa 1,2 milioni di diagnosi ogni anno e con un tasso di crescita destinato a crescere significativamente nei prossimi anni a causa del progressivo invecchiamento demografico. L'Alzheimer, che conta 700mila casi in Italia, si attesta come terza causa di morte tra gli over 65 in Europa occidentale e una delle principali cause di disabilità nella popolazione over 60 a livello mondiale.

«Il numero di iscritti e di abstract sottomessi, anche dal punto di vista qualitativo - ha sottolineato il presidente Rin Raffaele Lodi - confermano la grande attenzione della comunità scientifica alla nostra organizzazione. D'altra parte lo stesso Ministro della Salute ne ha riconosciuto il ruolo di infrastruttura permanente al servizio del Paese nello studio e nel trattamento del disturbo cognitivo nelle malattie neurodegenerative con metodologia diagnosticoterapeutica condivisa tra gli Irccs associati che, in questi anni, hanno armonizzato i propri protocolli clinici, sviluppato piattaforme tecnologiche comuni con cui svolgere esami strumentali e di laboratorio e creato data base in cui vengono raccolti e condivisi permanentemente i dati. Un patrimonio - ha concluso Lodi - che ci consente di affrontare i diversi aspetti della patologia con gli stessi strumenti clinici».

Il Presidente della RIN, entrata a far parte del gruppo Interparlamentare delle Neuroscienze, ha ricordato anche che in Italia la Rete ha individuato markers genetici, biologici e di neuroimaging sempre più precoci del deficit cognitivo nelle malattie neurodegenerative e, in attesa di trattamenti farmacologici, si sta occupando, con strumenti comuni agli Irccs, di terapie basate sulla neuromodulazione, sul trattamento cognitivo e sulla teleriabilitazione del deficit cognitivo, validando, proprio su quest'ultimo versante, protocolli applicati a livello nazionale dai centri aderenti.

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