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Che cosa ha fatto. Stop al reddito e lotta all'immigrazione clandestina

Tra gli obiettivi raggiunti anche la riduzione del cuneo fiscale, l'aumento del Pil e le misure per aiutare le famiglie

Che cosa ha fatto. Stop al reddito e lotta all'immigrazione clandestina

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Stop al reddito e lotta all'immigrazione clandestina

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Il governo Meloni stacca il tagliando del suo primo anno di attività. Un anno all'insegna di cambiamenti e di emergenze. I primi previsti nel programma elettorale, le seconde nate da una congiuntura non proprio favorevole, che ha obbligato l'esecutivo a una partenza in salita. Eppure i risultati elencati nel pamphlet celebrativo di 32 pagine (che verrà presentato in questo fine settimana in una serie di eventi in tutta la Penisola (momento clou a Roma domenica con Giorgia Meloni) sono tanti. Si va dalla lotta all'inflazione alle misure di giustizia sociale; da un modifica del sistema fiscale all'abolizione del reddito di cittadinanza; tenendo la famiglia e la difesa dell'occupazione al centro della politica del governo.

Il libretto si sviluppa in capitoletti. E già dai titoli si ripercorre la storia di questo primo anno di lavoro a Palazzo Chigi: «C'è più Italia nel mondo con Giorgia Meloni», «Piano Mattei per l'Africa, un nuovo modello di cooperazione», «Rivoluzione fisco», «Un'Italia più sicura», solo per citarne alcuni.

Il pamphlet punta a sottolineare soprattutto la situazione economica. Il pil è cresciuto più che in Germania e Francia mentre il tasso di disoccupazione è il più basso degli ultimi 14 anni. Salgono le esportazioni mentre, per controbilanciare gli effetti dell'inflazione l'esecutivo ha pensato a una tassa sugli extraprofitti bancari, originati in parte anche dalla corsa al rialzo dei tassi per l'aumento del costo del denaro. Sul campo dell'occupazione i risultati fin qui ottenuti esaltano l'esecutivo che in questo testo snocciola dati confortanti: + 362mila unità nel confronto tra luglio 2023 e luglio 2022. Mentre il decreto lavoro varato il primo maggio offre nuovi incentivi per le assunzioni.

Il recupero del potere d'acquisto delle famiglie, secondo gli esperti di Palazzo Chigi, viene stimolato anche dal taglio del cuneo fiscale (del 6 e 7% per i redditi inferiori a 35mila e 25mila euro l'anno). E sempre in tema di fisco ecco scendere da quattro a tre le aliquote Irpef.

In evidenza anche il tema della difesa della famiglia con la riduzione al 5% dell'iva sui prodotti prima infanzia e di igiene intima femminile e la «Carta dedicata a te» che eroga un contributo alle famiglie in difficoltà per beni alimentari e di prima necessità.

L'anno della Meloni, poi, è caratterizzato dal tema della sicurezza. Tema che in campagna elettorale è stato tra i più esaltati dal centrodestra. Tanto che il primo contributo di rilievo è proprio il cosiddetto Decreto sui rave party, mentre l'ultimo atto normativo riguarda la criminalità giovanile e prende il nome da Caivano, luogo simbolo di un punto di frattura - secondo gli estensori del pamphlet - tra il passato e il futuro.

Altro tema di rilievo è naturalmente la lotta all'immigrazione clandestina. Prima di tutto sono state imposte regole più stringenti per le ong che pattugliano le acque internazionali per intervenire su barconi alla deriva. Poi sono state inasprite le pene - racconta il pamphlet - nei confronti di trafficanti e scafisti. Contestualmente è stato varato un nuovo decreto flussi mentre l'istituto della protezione speciale è stato semplificato e ricondotto agli standard europei.

La lotta della Meloni contro il fenomeno sempre crescente dell'immigrazione clandestina non può prescindere dal ruolo dell'Italia nello scenario internazionale. Tra i 230 impegni internazionali cui ha partecipato la premier c'è soprattutto la Conferenza su Sviluppo e migrazioni di Roma alla quale la Meloni ha invitato i rappresentanti di venti Paesi e di una decina di organizzazioni internazionali.

Lo scopo? Strutturare un piano (Piano Mattei) di rilancio dell'Africa con investimenti non predatori e collaborazioni reciprocamente vantaggiose per restituire, come scrive il pamphlet, agli africani «il sacrosanto diritto di non dover emigrare per avere una vita dignitosa».

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