Dopo la convocazione simbolica del Consiglio dei ministri a Cutro, il luogo di fronte al quale è avvenuto il naufragio dei migranti partiti dalle coste turche, il governo chiude la ferita e convoca superstiti e familiari delle vittime a Palazzo Chigi. A bordo di un pullman della Polizia arrivano coloro che hanno vissuto direttamente o indirettamente la tragedia sulla loro pelle. Il gruppo, formato da una trentina di persone, è volato a Roma dalla Calabria a bordo di un C-130 dell'Aeronautica militare.
L'invito è partito Giorgia Meloni che accoglie gli ospiti nella Sala verde e rimane a colloquio con loro, in forma riservata e a porte chiuse per circa un'ora e mezza, insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. L'incontro viene giudicato «molto positivo» da fonti dell'esecutivo. I superstiti e familiari delle vittime del naufragio di Cutro ringraziano la premier per gli aiuti da parte del governo, fanno appello «al suo cuore di madre» e chiedono sostegno anche per i trasferimenti dall'Italia verso altri Paesi. La premier, commossa, garantisce che «proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale». E assicura l'impegno diplomatico dell'Italia in sede Ue «per dare seguito alle richieste di accoglienza e di ricongiungimento in altri Paesi europei, in particolare in Germania» ma anche l'impegno «per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria».
Nel corso dell'incontro, Meloni chiede a familiari e superstiti come si siano approcciati al viaggio e «quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo». Ribadisce la linea del governo nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, «al fine di evitare altre tragedie come quelle avvenute di recente». E ringrazia «per la vostra presenza e per la chiarezza con la quale avete esposto i vostri drammi e le vostre richieste».
Il gesto di attenzione del governo verso le vittime del naufragio non basta però a placare la polemica politica, con il centrosinistra che rinfocola gli attacchi puntando il dito, questa volta, sul carattere di riservatezza dell'incontro. «Trovo che sia incredibile fare una visita blindata, in assenza degli operatori dell'informazione che possano fare delle domande ai familiari, insieme alla presidente Meloni» dichiara il co-portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli.
Di immigrazione si parla anche al congresso della Cgil, dove i leader dell'opposizione indossano la fascetta bianca in segno di lutto. Sul palco la indossano al braccio Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Carlo Calenda. Polemiche sul fronte dell'immigrazione arrivano anche da Bologna. La Lega attacca il sindaco Matteo Lepore, accusato di «usare le scuole per fare propaganda politica». La Lega mette nel mirino la campagna cominciata a novembre «Bolognesi dal primo giorno», scaturita da una modifica allo statuto comunale che riconosce la cittadinanza onoraria ai minori stranieri nati o che hanno studiato in città. Una iniziativa di cui Matteo Salvini ha parlato sui social e che il deputato della Lega Matteo Sasso stigmatizza in aula tra le proteste del Pd.
«Un sindaco non può dire che esistono leggi diverse da quelle dello Stato e che a Bologna la cittadinanza si acquista sullo ius soli. Se vuole inserire nei programmi scolastici l'indottrinamento Pd passi dal Parlamento».
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