Da Cicerone a Battiato: studenti alla prova di amicizia e fragilità

Versione abbordabile al classico, all'artistico il brano "La Cura". Boccioni a sorpresa allo scientifico

Da Cicerone a Battiato: studenti alla prova di amicizia e fragilità
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Cicerone, Boccioni e Battiato sono i tre grandi protagonisti della seconda prova della maturità. E ognuno, a suo modo, ha riempito di profondità l'esame: spronando i ragazzi a riflettere sull'amicizia, sulla velocità e la prospettiva, e sulla fragilità.

Al liceo classico è stata proposta una versione, tutto sommato abbordabile, di Cicerone, che torna dopo 16 anni a raccontare di affetto e amicizia, temi che gli sono stati particolarmente cari soprattutto negli ultimi anni della sua vita: "Cosa c'è di più dolce che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi?" si chiede l'autore all'inizio del "De amicitia", dialogo scritto dopo la morte di Scipione l'Africano.

Fra le tracce scelte per la seconda prova di matematica dell'esame di maturità al liceo scientifico, spicca un sorprendente connubio tra arte e scienza: l'opera "Forme uniche della continuità nello spazio" (1913) di Umberto Boccioni, è stata utilizzata come spunto per parlare di energia e trasformazione. Concetti che nel Futurismo sono proiezioni artistiche, ma che nella matematica sono misurabili. Nella prova è stato infatti chiesto di analizzare matematicamente una parte del profilo della scultura attraverso una funzione in un sistema di riferimento scelto. L'arte si fa oggetto di studio analitico, trasformando la curva di un muscolo o il flusso di un mantello in grafico cartesiano. E in un certo senso la traccia ha dato un'anticipazione di quella matematica applicata alla realtà su cui il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara punta per incentivare i percorsi Stem e per impostare i programmi scolastici dal 2026.

Molto moderna e particolare la prova per le discipline audiovisive e multimediali scelta al il liceo artistico. Protagonista Franco Battiato (nella foto) e la sua Cura, pubblicata nel 1966 all'interno dell'album "L'imboscata". Il brano di Battiato non si limita a commuovere: custodisce, accoglie, promette. E oggi, in un tempo in cui la fragilità spesso si nasconde, risuona più attuale che mai. Scritto in collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro, "La cura" non è solo una canzone d'amore. È un manifesto etico. Il soggetto che parla si pone come scudo contro il dolore, le paure, la solitudine dell'altro. Una figura che ricorda il genitore, il compagno, l'amico, ma anche una presenza spirituale, quasi sacra, che promette non solo protezione fisica, ma anche pace interiore. "Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore / dalle ossessioni delle tue manie": frasi semplici, dirette, ma cariche di una tenerezza assoluta, che arriva con la forza di una preghiera laica.

Al liceo delle Scienze umane, agli studenti è stato proposta la traccia "La ricerca nelle Scienze umane: possibilità e sviluppi"; per l'indirizzo It Informatica e Telecomunicazioni agli studenti è stato

chiesto di progettare una piattaforma web per il riconoscimento delle fake news, utilizzando strumenti di intelligenza artificiali e machine learning; per il linguistico, invece, i ragazzi si sono confrontati con l'inglese.

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