Cingalese tenta di stuprarla, il cocker la salva

MilanoNon aveva mai avuto paura del parco del quartiere e, in teoria, non dovrebbe averne. I «mostri», gli stupratori, di solito non s'incontrano alle 9.30 del mattino, a due passi da casa, in una zona di Milano - Città Studi - che non è certo l'antro della strega e dove, per viverci, non devi chiedere il porto d'armi mentre, quando esci di casa, non serve guardarsi attorno ogni tre passi perché rischi d'incontrare un boss della malavita pronto a farti fuori. Eppure se non fosse stata per la sua prontezza d'animo e quella - determinante - del suo cane, un cocker, un'impiegata milanese di 37 anni - dimessa dall'ospedale Niguarda con tre giorni di prognosi ma solo per l'ansia e il trauma subito - sarebbe stata l'ennesima vittima di una violenza sessuale. Invece questa wonder woman, non solo non si è fatta paralizzare dalla paura, ma ha reagito mordendo a un braccio il suo aggressore che l'aveva sorpresa alle spalle, conficcandogli le unghie bene in profondità e decisa a fargli male, mentre il cane, in perfetta sintonia con la padrona, gli azzannava una gamba. Un lavoro d'équipe decisamente ben fatto il loro. Con la successiva (inutile) fuga dell'aspirante stupratore dolorante e «segnato» e la sua cattura da parte di una pattuglia del commissariato di zona giunta sul posto quando la signora, subito dopo l'aggressione, si è attaccata al telefonino per chiamare il 113. A San Vittore con l'accusa di violenza sessuale è finito così un ragazzo cingalese, Sashi P.D., che risulta incensurato e regolare sul territorio.

Tutto accade appunto domenica mattina al parco Lambro. Quando Milano in agosto è vuota delle brutte facce che si trovano in giro è facile accorgersene. E infatti la nostra impiegata, che porta regolarmente il cane a sgambare nella grande area verde a Nord Est di Milano, ha notato quel tizio, un giovane sconosciuto che, vestito di nero e a piedi nudi, l'aveva incrociata per una manciata di secondi, mentre muoveva le braccia in avanti come se facesse boxe. Un incontro casuale, come tanti. O forse invece no, uno dei pochissimi a quell'ora e in questo mese caldissimo, quando tutti sono in fuga dalla metropoli.

Approfittando proprio dell'isolamento, all'improvviso il giovane, dieci minuti dopo il primo incontro, è ricomparso. Stavolta è arrivato alle spalle della donna e l'ha aggredita: mentre le stringeva un braccio attorno al collo, con la mano libera ha cominciato a toccarle le parti intime.

La signora un momento di sorpresa l'avrà pure avuto, ma si è ripresa in fretta: c'era in ballo qualcosa d'importante ed era meglio reagire. Tanto più che non era sola, con lei c'era il suo cocker. Che davanti allo sconosciuto che assaliva la sua padrona con attenzioni a lei decisamente non gradite, prima ha cominciato a ringhiare, quindi gli si è attaccato alle gambe. Notata la reazione del quattrozampe anche la nostra signora, forse rinvigorita nello spirito, si è messa a mordere quel braccio che la cingeva in maniera così inopportuna, graffiando il suo aggressore con tutta la forza che è riuscita a trovare.

Probabilmente il cingalese non si aspettava tanto impeto. E soprattutto di coppia. Insomma: aveva sottovalutato la donna (non certo una vichinga) e il suo «cagnetto», trasformatosi in un mini Caronte. Così a quel punto non gli è rimasto che mollare la presa e fuggire.

Il resto è venuto da sé. La vittima, che aveva il cellulare, ha chiamato il 113 e una pattuglia del commissariato «Città Studi» è arrivata in pochi minuti. La donna e il cane sono stati così caricati sulla «Volante» dai poliziotti che, facendo un giro nei dintorni, volevano rintracciare il suo aggressore, se lei lo avesse riconosciuto.

E la signora lo ha avvistato e indicato nelle vicinanze di una casupola dismessa. Il ragazzo si è lasciato arrestare: aveva evidenti addosso i segni lasciati dai denti di lei e dalle unghie del cocker. E «marchiato» a quel modo poteva finire solo in carcere.

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