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La città dei ricchi. I miliardari stanno scoprendo le luci di Milano

Secondo uno studio sulla ricchezza e sui luoghi preferiti dai magnati internazionali la metropoli lombarda ora fa concorrenza a Londra e Parigi

La città dei ricchi. I miliardari stanno scoprendo le luci di Milano

Sono un esercito che cresce ogni anno e fa gola a tutto il mondo. Secondo il report annuale della banca svizzera Ubs, il numero dei miliardari quest'anno ha battuto ogni record: sono 2.900, duecento in più del 2024 e con una ricchezza complessiva di 15.800 miliardi di dollari. Le città se li contendono anche perché oltre alla residenza, portano nei Paesi dove intendono vivere la loro capacità di consumo, investimenti e posti di lavoro. Non è un caso che l'ormai ex primo ministro francese François Bayrou, preso da un travaso di bile nel constatare che sempre più investitori scelgono l'Italia e non la Francia, abbia accusato Roma di fare dumping fiscale, ovvero offrire condizioni particolarmente vantaggiose per strappare i super ricchi agli altri Paesi. Tutto risale al 2017, con l'introduzione della cosiddetta legge CR7 che prende il nome del calciatore portoghese Cristiano Ronaldo. Si tratta di una tassa piatta sui redditi prodotti all'estero per i super ricchi che trasferiscono la residenza in Italia: per 15 anni, l'importo da pagare è di 200mila euro che con la legge di bilancio in via d'approvazione dovrebbe salire a 300mila. In Italia, c'è una città che più di ogni altra sta emergendo come meta prediletta per i super-ricchi: nessuno lo dica agli amanti della patrimoniale come il segretario della Cgil Maurizio Landini, ma si tratta di Milano. E non è difficile capire perché il capoluogo lombardo ospiti 17 miliardari e 115mila milionari, con un aumento di benestanti del 24% nell'ultimo decennio. Certo ha aiutato l'introduzione della flat tax, ma non è solo questo a convincere molti facoltosi a trasferirsi. Il capoluogo lombardo è la capitale economica d'Italia, un luogo dove è facile stringere affari e che è un importante polo finanziario europeo soprattutto dopo che Londra ha deciso di salutare l'Unione europea.

La rabbia di Bayrou in un certo senso è giustificata perché mai come in questo periodo storico i miliardari sono diventati contendibili. Molti tra loro sono continuamente alla ricerca di un luogo più attraente dove vivere. Questo emerge anche dallo stesso studio di Ubs realizzato intervistando i suoi clienti più ricchi dove il 36% dei paperoni afferma di aver già cambiato residenza almeno una volta e il 9% ci sta pensando. Per cercare cosa? Oltre un terzo di loro vuole una qualità della vita migliore, un altro terzo cerca un fisco amico e i restanti vogliono un luogo dove vivere al riparo dei rischi geopolitici.

In Francia dove vivono solo 46 miliardari contro i 61 italiani, sebbene più ricchi si parla spesso della capacità attrattiva di Milano. Nei giorni scorsi, sul quotidiano Les Echoes, si scrive che "La capitale lombarda si sta affermando come una nuova roccaforte finanziaria in Europa. Ed è sempre più popolare tra i banchieri d'investimento e gli investitori francesi che si riversano lì di fronte al caos politico e di bilancio in Francia". I miliardari, che prima in Italia andavano solamente per ammirare Roma e la bellezza architettonica della città eterna, ora sembrano preferire passeggiare all'ombra della Madonnina non solo per visitarla.

E se Parigi perde attrattività per i trambusti politici che peraltro sono costati caro a Bayrou e rendono la vita difficile al suo successore Sébastien Lecornu, Londra arretra oltre che per la Brexit anche per l'avvento del governo laburista di Keir Starmer. Mentre lui ancora resiste alla spinta della sinistra del suo partito che vorrebbe una patrimoniale sui super ricchi, il primo ministro britannico ha dovuto fare concessioni cancellando la normativa dei cosiddetti "non-dom": questa esentava i non domiciliati dal pagare tasse sui redditi prodotti all'estero. Inoltre, è stata allargata la tassa di successione anche sui beni oltre confine. Risultato? una fuga di 11.300 (ma il conto ora potrebbe essere più alto) Paperoni che hanno portato armi e bagagli all'estero. Una parte di questi è arrivata anche a Milano, approfittando dell'opportunità della flat tax per chi ha redditi multimilionari. Per Londra è un problema non da poco visto che i super ricchi "non-dom" nel 2023 hanno versato tasse per oltre 10 miliardi di euro e, ora, una fetta non indifferente di questi maxi-contribuenti sta andando a versare tasse e ricchi consumi altrove.

Passeggiando in Piazza Duomo, ci si potrebbe imbattere in Frédéric Arnault, il quarto figlio di Bernard che è tra gli uomini più ricchi al mondo con un patrimonio di famiglia di 190 miliardi. Lui fa avanti e indietro tra Parigi e Milano dopo essere diventato l'amministratore delegato di Loro Piana, società del cashmere appartenente al colosso del lusso Lvmh. O, magari, si potrebbe incontrare Susan Carol Holland che è la presidente di Amplifon oltre a essere una delle donne più ricche di Milano con 1,3 miliardi di dollari di ricchezza. Anche l'imprenditore egiziano Nassef Sawiris, proprietario dell'Aston Villa, ha scelto Milano come nuova residenza dall'alto dei suoi 8,4 miliardi di patrimonio. Sono solo alcuni esempi illustri, visto che Milano è diventata la terza città europea per numero di super-ricchi.

Nel contesto di un'Italia (dove i miliardari residenti hanno un patrimonio di oltre 197 miliardi) che viene promossa dalle agenzie di rating e vede ridursi sempre più lo spread grazie alla sua disciplina di bilancio, è possibile che altri facoltosi arrivino a scegliere il nostro Paese come casa. Può essere un discreto business per tutti, se si considera che la platea dei magnati è in continua espansione: sempre secondo lo studio di Ubs, nel 2025 196 miliardi self-made (fatti da sé, senza avere ereditato) hanno aggiunto 386,5 miliardi alla ricchezza globale. Mentre il numero dei miliardari è aumentato dell'8,8%: vengono da attività imprenditoriali nel software, nella genetica, nel gas naturale liquefatto e nelle infrastruttre.

I miliardari che hanno investito nel settore tecnologico hanno visto aumentare la loro ricchezza del 23,8 percento. Tanti anche gli ereditieri: nel 2025, 91 eredi (64 uomini e 27 donne) hanno ereditato la cifra record di 297,8 miliardi di dollari. Magari qualcuno tra loro sta già pensando di trasferisi a Milano.

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