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Clima, Biden sfida Xi: "Decennio decisivo o sarà la catastrofe"

Il presidente Usa punta a riconquistare la leadership ambientale in mano a Pechino

Clima, Biden sfida Xi: "Decennio decisivo o sarà la catastrofe"

Un passo avanti. Il summit mondiale sul clima si è aperto con impegni ambiziosi a ridurre il gas serra. L'attesa svolta è arrivata dal presidente degli Stati Uniti, che ha annunciato il piano americano per dimezzare le emissioni entro il 2030. «Siamo risoluti ad agire ha detto Joe Biden aprendo il vertice virtuale dei leader mondiali -. Rispondendo e combattendo i cambiamenti climatici vedo l'occasione per creare milioni di posti di lavoro. Questo vertice è il primo passo del cammino che dobbiamo fare insieme». Un cambiamento che riporta gli Usa nell'accordo di Parigi sul clima, disconosciuto durante la presidenza di Donald Trump. Gli Stati Uniti sono il secondo paese più inquinante del mondo dietro la Cina. Biden ha promesso di decarbonizzare il settore elettrico entro il 2035 e ha messo al bando le nuove licenze federali per le trivellazioni. Il taglio delle emissioni generate dai carburanti fossili è il cuore del mega piano per le infrastrutture da 2.200 miliardi della Casa Bianca, determinata a raggiungere gli obiettivi sul clima con o senza l'aiuto del Congresso. «Queste mosse metteranno gli Stati Uniti sulla strada di un'economia a emissioni zero non più tardi del 2050 - ha assicurato Biden -. Gli scienziati ci dicono che questo è il decennio decisivo, il decennio in cui si devono prendere le decisioni per evitare le conseguenze più catastrofiche della crisi climatica».

Secondo il presidente americano, accendere i motori dell'industria verde «è un imperativo morale, un imperativo economico. Questo è un momento di pericolo, ma anche di straordinarie possibilità». Parole a effetto e lungimiranti, che hanno uno scopo ben preciso: riconquistare non solo la leadership politica ma anche tecnologica nel settore ambientale, che oggi vede primeggiare la Cina. Di fatto, è una sfida a Pechino, oggi leader nel settore dell'energia solare, eolica e delle batterie. Il presidente Xi Jinping, dal canto suo, ha annunciato l'impegno cinese a «raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060». Pechino raccoglie la sfida e Jinping ha detto di non vedere l'ora «di lavorare con la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, per far avanzare insieme la governance globale dell'ambiente».

Ma al summit tutti i leader hanno annunciato obiettivi ambiziosi. Il premier britannico Boris Johnson ha parlato di un taglio alle emissioni del 78% nel 2035 rispetto al 1990. Il Giappone ha promesso una riduzione del 46% rispetto al 2013, mentre l'Ue si è impegnata a far scendere le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Insomma, con l'entrata in scena degli Usa qualcosa si sta muovendo. E i leader mondiali plaudono a Biden, a partire dalla cancelliera tedesca. «Sono felice di vedere che gli Stati Uniti siano tornati, pronti a lavorare con noi sulle politiche per il clima perché non c'è dubbio che il mondo abbia bisogno di voi», ha detto Angela Merkel. Anche Mario Draghi ringrazia il presidente americano affermando che «con lui c'è stato un completo cambiamento». Draghi ha parlato della presidenza italiana del G20. «I paesi del G20 rappresentano il 75% delle emissioni globali. Abbiamo una responsabilità speciale nel garantire il raggiungimento degli obiettivi dell'accordo di Parigi.

La salvaguardia del nostro pianeta è uno degli obiettivi principali del nostro programma».

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