Il Cnel si vendica e chiede i rimborsi spese congelati da Renzi
15 Gennaio 2017 - 11:27Il "consiglio nazionale dell'economia e del lavoro" ha presentato un'autoriforma in cui ridimensiona il numero dei consiglieri che però saranno pagati di più

L'ex premier Matteo Renzi era certo della sua scomparsa tanto che, nella legge di Stabilità del 2015, aveva congelato l'indennità di carica e i rimborsi spese per i componenti del Cnel.
Ma il "consiglio nazionale dell'economia e del lavoro", istituito dall'art. 99 della Costituzione, è soppravvisuto grazie alla vittoria del No al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre e, dopo alcuni mesi di silenzio, ha preparato la sua vendetta.
Come scrive il Corriere della Sera, il presidente Delio Napoleone e il vice presidente Gian Paolo Gualaccini hanno preparato una sorta di autoriforma già presentata in Parlamento. Si tratta di sole quattro righe, necessarie a cancellare le altrettante poche righe contenute nella legge di Stabilità del 2015, fatta dall'ex presidente del consiglio Matteo Renzi, per far riavere ai componenti del Cnel l'indennità di carica e i rimborsi spese, congelati dall'allora premier, convinto della immediata soppressione dell'organo di consulenza.
L'autoriforma del Cnel
I consiglieri semplici avrebbero un'indennità da 25mila euro lordi l'anno. I vice presidenti di 42mila euro, mentre al presidente andrebbero circa 215mila euro. Napoleone e Gualaccini premono affinché l'autoriforma passi e, se da una parte il numero dei consiglieri verrebbe diminuito da 65 a 40, dall'altra raddoppierebbe quello dei vice presidenti, da due a quattro. Anche i poteri verrebbero rafforzati: il nuovo Cnel esaminerebbe tutti i provvedimenti in tema economico e sociale con parere obbligatorio ma non vincolante.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.